Il sorriso di Diego si è spento a 16 anni

ARDESIO . Il giovanissimo Fornoni stroncato da leucemia fulminante in meno di due giorni. «Era un angelo». Santuario gremito di gente per la veglia di preghiera. Festa dell’oratorio e raduno dei boulder sospesi.

Ardesio è il suo santuario, gli ardesiani ce l’hanno dentro, è lì che si rifugiano, nei momenti di prova. E da lì nessuno se ne voleva andare, giovedì sera. Nemmeno dopo più di un’ora di Rosario e lacrime per affidare alla Madonna delle Grazie un loro giovane figlio, nemmeno quando l’orologio quasi annunciava ormai la mezzanotte. Ma il nuovo giorno ha portato ad Ardesio e alla sua gente la notizia più dolorosa che potesse arrivare.

Diego non ce l’ha fatta, è morto ieri all’ospedale Papa Giovanni XXIII, stroncato da una leucemia fulminante. Aveva 16 anni, davanti a sé un nuovo anno da ricominciare all’Isiss di Gazzaniga, corso meccatronica. I saluti con le pacche ai «suoi» bambini di terza e quarta elementare che quest’estate aveva supervisionato da animatore al Cre. Le uscite con gli amici che il 2 agosto scorso l’avevano festeggiato per il suo 16° compleanno, tutti in baita anche a dormire. E le partite negli Allievi della Asd Città di Clusone, dove si era iscritto quest’anno e con cui sarebbe dovuto partire per un ritiro al mare proprio ieri «ma non ha fatto in tempo», finiscono il discorso papà Battista Fornoni e mamma Anna Cominelli.

«Diego era un angelo» ripetono stanchi e avvolti dal dolore, ma anche «da tanto, tantissimo affetto: ringraziamo tutti. Quanta vicinanza abbiamo sentito in questi due giorni, quanti messaggi sia dai nostri compaesani di Ardesio che da quelli di Parre», paese d’origine di Anna.

Diego è «Il figlio di tutti»

Tanti l’hanno detto, ieri: «Diego è il figlio di tutti, morire a 16 anni in due giorni è una tragedia immane» e lo smarrimento si è fatto cura e pensiero – oltre che preghiera – per i suoi genitori e i fratelli Erika di 14 anni e Stefano, il piccolo di casa, di 12 anni.

Hanno perso il loro Diego, «un ragazzo di una gentilezza fuori dal comune – lo ricorda papà Battista, titolare della Segheria Fornoni di Villa d’Ogna –, pieno di vitalità e di gioia» in meno di due giorni.

Che cosa è successo a Diego

Da un mese accusava un dolore a una gamba «ma si pensava a uno strappo muscolare, preso giocando con gli amici – spiegano i genitori –: l’avevamo portato dal fisioterapista ed era sotto controllo». Invece mercoledì sera il dolore è aumentato, giovedì mattina ancor più e alle 6.30 i Fornoni erano al pronto soccorso dell’ospedale di Piario. A metà mattina, durante la tac, Diego ha perso i sensi: «Era già in coma – prosegue mamma Anna –, l’hanno trasferito al Papa Giovanni in elicottero e verso mezzogiorno lo hanno operato per cercare di fermare l’emorragia cerebrale causata dalla leucemia fulminante. Ma da subito i medici della Terapia intensiva pediatrica sono stati chiari: la situazione era gravissima eppure loro non hanno mai mollato, ci hanno sempre creduto aggrappandosi a ogni minima speranza. Li vogliamo ringraziare» aggiungono Battista e Anna a cui è stata comunicata la notizia della morte del loro primogenito nel primo pomeriggio di venerdì.

Il Rosario di venerdì sera

Venerdì sera il santuario – non lontano da casa Fornoni, in via Balatroni – si è riempito, di nuovo, di gente. Questa volta il parroco don Antonio Locatelli ha chiamato gli adolescenti, compagni e amici di Diego, dedicando loro un momento di riflessione e preghiera, perché per vivere e superare un momento così ci vuole forza e affidamento. La sera prima invece, quando non si sapeva se il 16enne avrebbe superato la notte, aveva chiamato tutti a raccolta per le 22.30 «così anche chi lavora poteva esserci: ci siamo affidati alla Madonna chiedendo la grazia di affrontare con fede questo momento e star vicini alla famiglia, e che Diego fosse accolto dalle mani materne di Maria anche se certo, nonostante la chiarezza lapidaria dei medici, nel nostro cuore c’era comunque il desiderio che potesse salvarsi».

Le manifestazioni sospese per lutto

Tanti i messaggi di cordoglio alla famiglia, dalla Asd Città di Clusone («non ci sono parole per descrivere il dolore e il vuoto che lascia tutto ciò») al sindaco di Parre Danilo Cominelli («anche il nostro paese è angosciato e addolorato per questo lutto improvviso. Diego aveva la stessa età di mio figlio, ha giocato con lui a calcio, poteva essere il figlio di tutti»). E Ardesio si ferma, in attesa che – mentre il corpo di Diego rimarrà al «Papa Giovanni» fino almeno a questa mattina – venga decisa la data dei funerali. La festa dell’oratorio «Allorafesta», in programma da ieri al 17 prossimo, è stata sospesa fino a domani, mentre «Ardesio si blocca», la giornata dedicata allo street boulder prevista per sabato, è stata rinviata al 7 ottobre prossimo.

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