La previsione: dal 2012 al 2031 in Val Seriana 11 mila abitanti in meno

Demografia. Presentata la ricerca di Blangiardo (Istat) che simula come sarà la situazione negli anni Trenta. Sindaci e consiglieri regionali a confronto per governare il cambiamento. Leggi l’approfondimento di due pagine su L’Eco di Bergamo in edicola martedì 28 febbraio.

Governare il cambiamento, partendo da un’analisi dei dati obiettiva, che guardi in faccia una realtà in cui il declino demografico è ormai da tempo il problema numero uno. Questo il cammino intrapreso dalla Comunità Montana Valle Seriana e dai suoi 38 comuni che nel 2022 hanno deciso di avviare il percorso della certificazione Family per tutta la valle (per ora hanno ottenuto il marchio Cerete, Clusone, Fino del Monte, Onore, Rovetta, Songavazzo). Lo strumento è un’analisi delle «Dinamiche e prospettive demografiche nel territorio della Comunità Montana Valle Seriana», affidata al professor Giancarlo Blangiardo, presidente dell’Istat, e al ricercatore Alessio Menonna. Lo studio è stato presentata sabato 25 febbraio nel corso di un incontro pubblico a Clusone al quale hanno partecipato amministratori e consiglieri regionali.

La valle Seriana che nel 2012 contava 138.812 abitanti nel 2031 potrebbe perdere 11mila residenti e scendere a 127.754, mentre la provincia bergamasca da 1.095.388, dopo la brusca discesa del 2020 (nel 2019 erano circa 1.108.000) che ha comportato un calo di circa 4mila residenti (il 48% in valle Seriana), potrebbe salire a 1milione e 100mila.

Un tema, quello della denatalità, di cui si parla da anni. Già dagli anni Settanta l’indicatore del numero medio di figli per donna era sotto le due unità (soglia necessaria per ricambio generazionale - nell’anno del baby boom, il 1964, era 2,7) e oggi è arrivato a 1,2. Una situazione condivisa su tutta la Penisola tranne in Trentino: «Osservando il numero di figli per donna nelle province italiane – ha detto Blangiardo – tutte in calo, ha attirato la nostra attenzione il dato in miglioramento delle province autonome di Bolzano e Trento. Territori dove analizzando abbiamo notato un’attenzione diverse alle politiche per la famiglia». Non a caso il Network dei comuni amici della famiglia nasce proprio nella Provincia autonoma di Trento.

Due pagine dedicate all'argomento sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo del 28 febbraio

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