Ladri in vigna: rubati 450 kg di uva a Villa di Serio, una perdita da 200 litri di vino

Il colpo all’azienda Cavalli Faletti. Il danno corrisponde a una perdita di 200 litri di vino.

L’ultimo giro di controllo era stato fatto da alcuni amici dei proprietari la sera di venerdì 13 agosto poco prima di Ferragosto, ma il 21 agosto quando gli addetti sono tornati a controllare, su più di trecento alberi, più di un quarto delle 1.200 viti totali, non era rimasto assolutamente nulla.

Durante questo breve lasso di tempo sono stati rubati tra i quattrocento e i 450 chili di uva bianca Solaris. Una perdita non indifferente per l’azienda Cavalli Faletti di Villa di Serio, calcolando che il vino offre una resa di circa il 70% del proprio peso, pari a più di duecento litri di vino.

Un furto studiato

La tipologia di uva in questione è per di più molto pregiata, per via del suo gusto fruttato e aromatico, ma soprattutto per la sua alta resistenza alle principali malattie funginee. Studiata in Alto Adige offre la possibilità di realizzare soltanto due trattamenti, invece che i dieci con il metodo tradizionale e una ventina con quello biologico. I ladri, dunque, non possono essere di certo dei novellini in questo settore.

Per realizzare un colpo del genere era necessario avere una certa dimestichezza per non rovinare l’uva, il che richiede diverso tempo, apposite buste di plastica e un furgone per il trasporto. Da non dimenticare anche l’aspetto della sua lavorazione, che necessita di macchinari specifici per la produzione di vino o grappa.

Di fronte all’evidenza del danno subito i due proprietari Giorgio e Maurizio Cavalli non se la sono sentita di denunciare il fatto alle forze dell’ordine. La vendemmia era alle porte, il lavoro di una stagione entrava nel vivo e mancava il tempo per fermarsi a cercare di quantificare le perdite. Così soltanto a vendemmi terminata, a conti fatti hanno potuto avere la dimensione della razzia dei ladri e delle perdite subite. Così hanno deciso di non stare in silenzio e hanno deciso di denunciare pubblicamente il torto subito.

Porte aperte

«Non mi aspetto di riavere indietro il frutto del mio duro lavoro, né tanto meno penso che chi mi ha derubato verrà mai preso, ma non si sa mai ed è giusto che la comunità e gli altri agricoltori locali sappiano che gente c’è là fuori e tenga gli occhi aperti» commenta Maurizio Cavalli.

L’attività dei viticoltori malgrado il brutto colpo, non si è comunque arrestata. Nonostante le complicazioni dovute alla pandemia abbiano c’è il desiderio di riprendere un percorso nella normalità. Così, i viticoltori hanno reinventato la famosa festa del Moscato di Scanzo. L’appuntamento è fissato per domenica prossima e domenica 26 settembre, tutti gli amanti del vino sono invitati alla festa Cantine Aperte, in cui sarà possibile assaggiare il famoso Moscato di Scanzo e diversi vini rossi e bianchi docg, doc e igt della Bergamasca, tutti di loro produzione.

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