Muoiono a un paio d’ore di distanza
L’abbraccio oltre la fine di Severa e Luigi

Colpiti dal coronavirus, i coniugi Carrara sono morti a un paio d’ore di distanza. Il dolore dei figli: un addio senza saluti, ma tanta solidarietà.

Non si arresta la scia di lutti causati dal virus che imperversa segnando nel dolore anche tante famiglie bergamasche. In queste ore il desiderio di vicinanza contrasta con le disposizioni, soprattutto quando vengono a mancare persone che hanno dato tanto alla loro comunità.

A Fiobbio di Albino nel giro di poche ore sono morti Luigi Carrara e Severa Belotti 86 e 82 anni, coniugi da 62 anni, entrambi colpiti dal coronavirus. Dopo diversi giorni di ricovero sono spirati martedì a un paio d’ore di distanza, condividendo dopo una vita intera anche lo stesso destino. Per il figlio Luca e la figlia Monica non c’è stata nemmeno la possibilità di stare a fianco dei loro genitori nelle ultime ore. Adesso sono costretti a vivere il lutto a distanza. Luca in particolare è in quarantena insieme alla sua famiglia: l’affetto della gente sui social è stato un appiglio di speranza al silenzio di questo momento doloroso.

«Non pensavo che così tante persone mi raggiungessero in questo modo, anche tanta gente che non conosco ma è rimasta colpita dalla nostra tragedia - spiega il figlio Luca, dipendente di Uniacque -. I miei genitori hanno passato una vita insieme e sono stati accomunati anche dallo stesso destino dopo un’esistenza in cui hanno condiviso tutto».

Luigi era un ex operaio tessile della storica Honegger di Albino, Severa era casalinga dopo un’esperienza lavorativa in Svizzera da giovane prima di occuparsi della famiglia. Entrambi erano conosciuti nella frazione della Beata Morosini: Luigi Carrara fino al 2018 è stato attivo alle feste patronali estive alle prese con chili e chili di polenta.

La famiglia Carrara ha elogiato l’intervento tempestivo dell’ambulanza, arrivata nel momento del bisogno, quando i due anziani colpiti da febbre alta alla fine della scorsa settimana sono stati ricoverati al Papa Giovanni XXIII.

«Stiamo vivendo una situazione terribile - conclude Luca Carrara, che abita con moglie e due figli nella stessa casa paterna - siamo rinchiusi in casa e il lutto ti devasta, il pensiero è fisso: voglio ricordarli come due persone splendide e due genitori fantastici. Ringrazio tutti gli amici che si sono offerti per aiutarci in tutto quello a cui non possiamo provvedere non uscendo di casa, come nella spesa e l’acquisto di medicine».

A Fiobbio la notizia ha fatto subito il giro di tutte le case, nonostante due pilastri della comunità non siano potuti tornare al loro paesello per l’ultimo saluto. «Luigi è sempre stato un gran lavoratore, puliva anche la chiesa della Trinità, tagliava l’erba all’oratorio, era una persona molto impegnata nelle attività della frazione – spiega il consigliere comunale delegato al territorio Ubaldo Colleoni –. Erano due persone conosciute e apprezzate e lasciano un grande vuoto nella loro comunità colpita in questi giorni da questi avvenimenti».

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