«Noi rovinati dai danni dei cinghiali. I risarcimenti della Regione? Irrisori»

Songavazzo La denuncia di Davide Covelli, dell’azienda Cà di Lene, che produce mais rostrato rosso: «Chiediamo che il problema sia risolto definitivamente».

«Basta, non possiamo più attendere. Bisogna intervenire immediatamente». È questo il grido di allarme di un agricoltore, l’ennesimo, che in questi giorni ha dovuto nuovamente assistere al passaggio dei cinghiali che hanno devastato i suoi campi coltivati con il mais. Davide Covelli dell’azienda agricola Cà di Lene di Songavazzo, e il padre Bruno raccontano di una situazione diventata ormai insostenibile e che si ripete ciclicamente ogni anno, più volte nel mese di maggio e anche in autunno.

«Ora le piante sono alte circa 5 centimetri, i cinghiali rovistano il terreno e mangiano i semi – spiega Davide che nella sua azienda coltiva il mais rostrato rosso di Rovetta e produce prodotti utilizzando questa tipica varietà di mais locale –. Sono tre giorni che vediamo nuove tracce di nuovi passaggi notturni. E non possiamo fare nulla».

«Mai ricevuti i rimborsi 2021»

Danni enormi per l’azienda di Songavazzo che coltiva circa 10 ettari di mais rostrato rosso in vari appezzamenti di terreno puntualmente presi di mira da cinghiali, corvi, cervi.

«Siamo in attesa dei risarcimenti di Regione Lombardia per il 2021 che purtroppo sono irrisori rispetto al danno reale– spiega Covelli-. Lo scorso anno, solo per i cinghiali, abbiamo avuto danni per circa 40mila euro, ma la Regione dovrebbe rimborsarne più o meno la metà. Una miseria se consideriamo che in questo momento si danno soldi a tutti».

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