Ospedali, la Regione aumenta ancora i posti letto Covid: 220 in più. Lombardia quasi al limite

Comunicato al ministero della Salute un nuovo ampliamento dei posti letto disponibili in area medica: totale a quota 10.457. L’aggiornamento è arrivato durante le feste.

L’aggiornamento è arrivato durante le feste e indica una nuova riorganizzazione. Omicron d’altronde corre: rapidissima nei contagi e meno nella pressione ospedaliera, ma un riflesso anche sulle strutture sanitarie è comunque atteso e s’intravede dal bollettino di ieri. Così, la Lombardia ha comunicato al ministero della Salute un nuovo ampliamento dei posti letto disponibili in area medica (cioè per i ricoveri ordinari Covid): come emerge dal monitoraggio dell’Agenas – l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che fa capo allo stesso ministero – le postazioni complessive disponibili per i pazienti non gravi sono ora salite a 10.457. Oltre duecento, 220 per la precisione, in più rispetto ai 10.237 letti che costituivano il «piano» della Lombardia sino a Natale. Al massimo, secondo quanto già indicato dalla Regione, si potrebbe arrivare a 10.500 posti disponibili, soglia a cui si è ora molto vicini. È un nuovo step: il 6 dicembre i posti erano stati portati a 7.945 (+1.277), il 15 dicembre a 8.485 (+540), il 19 dicembre a 10.237 (+1.752).

La riorganizzazione, nella «road map» della Direzione generale Welfare, è sempre modulata su diversi livelli di allerta che ridisegnano il numero dei posti letto che via via si potrebbero mettere a disposizione, considerando il personale necessario alla cura dei pazienti ricoverati. Resta invariata la dotazione delle terapie intensive, sempre a 1.530 posti disponibili.

Contagi, l’effetto-lunedì

La rincorsa dei contagi anche ieri è stata apparentemente frenata da un numero basso di tamponi analizzati, come accade solitamente al lunedì (a maggior ragione se la domenica coincideva con Santo Stefano). I nuovi casi in Bergamasca sono stati comunque 339; il lunedì precedente, 20 dicembre erano state diagnosticate 148 nuove infezioni.

Una tendenza simile la si osserva in chiave regionale: 5.065 i casi censiti ieri in tutta la Lombardia, un valore assoluto più contenuto rispetto a quel che accadeva fino a Natale (tra il 22 e il 25 dicembre, si è sempre superata quota 10mila) e però decisamente più «gonfio» dei 2.576 contagi del lunedì precedente. I test processati ieri in tutta la Regione sono stati 44.221, il tasso di positività per il secondo giorno consecutivo torna oltre il 10% (11,45% ieri, 13,22% domenica). L’incidenza bergamasca viaggia a 446 casi settimanali ogni 100mila abitanti, quella regionale a 750. Sono stati 12 i decessi segnalati ieri in Lombardia (il dato più basso dal 12 dicembre), nessuno dei quali in provincia di Bergamo.

Ospedali e «colori»

Lo stress sulle strutture sanitarie intanto sale un altro gradino, a differenti velocità. I pazienti nelle terapie intensive lombarde sono ora 187 (+7) e quelli nei reparti ordinari 1.539 (+100, il maggior incremento giornaliero di questa ondata). Dopo le feste, i numeri si alzano lievemente: al «Papa Giovanni» di Bergamo si rilevano ora 53 pazienti ordinari (erano 45 il 23 dicembre) e 13 in terapia intensiva (erano 11 il 23 dicembre), mentre all’ospedale di Alzano Lombardo (Asst Bergamo Est) sono 20 i ricoverati in area medica (erano 15, il 23 dicembre). Considerando anche le persone in cura nelle strutture Asst Bergamo Ovest (che non comunica il dato), si potrebbe aver superato i 100 i ricoverati in Bergamasca.

L’aumento dei posti letto disponibili in area medica tiene così la saturazione lombarda al 14,71%, entro il limite del 15% (che sarebbe stato invece esattamente toccato se i posti disponibili fossero ancora 10.237). È questo l’unico parametro che mantiene, forse ancora per poco, la Lombardia in zona bianca: i dati dell’incidenza e dell’occupazione delle terapie intensive sono invece già da tempo oltre il limite. Alla luce dei dati consolidati entro giovedì sera, si deciderà il colore della settimana che inizierà il 3 gennaio 2022.

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