Piccole perdite d’acqua, la centrale Crespi di Gromo si ferma per i controlli

Dopo le segnalazioni di alcuni cittadini di Valgoglio Enel Green Power ha svuotato il canale Mazzocca e stoppato le turbine: «Sicurezza non compromessa».

Sono ferme da lunedì e lo resteranno anche nei prossimi giorni le turbine della centrale idroelettrica Crespi di Gromo, per consentire ad Enel Green Power di effettuare l’ispezione di un canale posto sopra Valgoglio, svuotato per consentire le verifiche.

La centrale realizzata all’inizio del secolo scorso dai Crespi e poi acquisita da Enel, viene alimentata dall’acqua captata presso la centrale idroelettrica di Aviasco, nel Comune di Valgoglio. L’acqua dalla centrale di Valgoglio, grazie a un canale raggiunge poi la località Mazzocca da dove, intubata, scende verso Gromo e muove le turbine della centrale.

A spiegare il motivo dello stop dell’impianto è il sindaco di Valgoglio, Angelo Bosatelli: «A marzo avevamo avuto segnalazione da parte della nostra cittadinanza, di una perdita d’acqua che sembrava fuoriuscire dal canale Enel che, dalla centrale di Aviasco, giunge a Mazzocca. Per questo il 1° aprile ci siamo incontrati con il responsabile dell’Unità territoriale di Bergamo di Enel Green Power, alla presenza anche del nostro tecnico comunale e del nostro geologo di riferimento. Abbiamo esposto ad Enel la problematica per cui ci eravamo riuniti e che ci preoccupava, riscontrando subito un positivo consenso alle nostre richieste»

E ancora: «Lunedì infatti è stato svuotato il canale che porta l’acqua a Mazzocca e, di conseguenza, sono state fermate le turbine della centrale idroelettrica di Gromo – spiega il sindaco –, il tutto per consentire di ispezionare il canale e verificare se ci sono o meno perdite d’acqua, intervenendo quindi, se necessario, con i lavori più opportuni».

«Enel Green Power informa che il canale di Gromo è monitorato con regolarità - riferisce in una nota della società, che conferma che il canale è stato svuotato –. La presenza di modesti trasudamenti non compromette in alcun modo la sicurezza del canale, che al momento è fuori servizio per consentire le attività di verifica e controllo interno al manufatto, che saranno svolte nei prossimi giorni».

Il pensiero di qualcuno è andato a una notte di dicembre del 1954 quando a Valgoglio dalla località Musa lo stesso canale si era rotto, dando luogo ad una frana che aveva invaso l’abitato di Colarete, contrada di Valgoglio.

Le cronache de L’Eco di Bergamo di quei giorni, del 12 e 13 dicembre 1954, riportano che nei giorni precedenti all’evento franoso c’erano state «continue piogge torrenziali» che avevano scavato il terreno sotto il canale provocandone, molto probabilmente, il cedimento. Si racconta poi di un forte boato nella notte, verso le 2.30, che aveva svegliato i cittadini della frazione, uno scoppio seguito poi da una valanga d’acqua e fango. Un evento franoso che fortunatamente non provocò vittime.

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