Salvarono una coppia imprigionata in un’auto in fiamme, medaglia al Valor civile a Jacopo e Nicola

Un gesto di coraggio e d’istinto li ha portati a salvare due vite.

Il ricordo è ancora ben impresso nella loro mente: sono passati quasi otto anni da quel 7 settembre 2013 quando Jacopo Caccia e Nicola Bertasa, allora 18 e 20 anni, si ritrovarono senza neppure conoscersi in mezzo a una strada, di notte, tra Cazzano Sant’Andrea e Gandino, impegnati a salvare la vita a una coppia di ragazzi poco più grandi di loro, imprigionati in un’auto in fiamme dopo un incidente stradale. Ieri mattina in Prefettura quel loro gesto di coraggio è stato premiato con una medaglia di bronzo al Valor civile, conferita dal ministero dell’Interno e consegnata loro dal prefetto, Enrico Ricci, dal presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, e dai sindaci di Gandino e Casnigo, Elio Castelli ed Enzo Poli.

Visibilmente emozionati per i riflettori che si sono accesi di nuovo sul loro gesto, i due ragazzi sono tornati a raccontare quei concitati momenti: «È stata una questione di attimi e di adrenalina – hanno detto –. Sono cose che si fanno senza neppure pensarci. La ragazza era cosciente, lui invece aveva perso i sensi. Abbiamo estratto dall’auto già in fiamme prima lei, poi lui». Questione di secondi, poi il fuoco ha avvolto l’abitacolo, lasciando sulla strada soltanto un ammasso di lamiere bruciate. «Abbiamo agito d’istinto – dicono ancora –, ci siamo trovati lì e l’abbiamo fatto. Ricevere questi riconoscimenti è bello, ma lo è ancora di più il ringraziamento dei genitori dei due ragazzi».

Dal Viminale

Il riconoscimento del Ministero dell’Interno è arrivato più di un anno fa, nel momento in cui in provincia di Bergamo stava scoppiando la pandemia. Per questo è stato possibile consegnare le medaglie solo ieri mattina: «Il gesto di questi ragazzi è un atto di raro coraggio – ha detto il prefetto –. Abbiamo bisogno di gesti di solidarietà e di comportamenti virtuosi come questi, che ci indicano la via da seguire, soprattutto nei momenti difficili. E abbiamo bisogno anche di un modo di approcciarsi agli altri improntato alla solidarietà».È una bella lezione quella che Jacopo e Nicola hanno dato a tutti quella sera di otto anni fa: «Sono esempi che fortificano le nostre istituzioni – ha detto il presidente della Provincia –. Di fronte a un gesto così nobile, importante e coraggioso, la Provincia deve essere orgogliosa che, a fare parte di questa terra, ci siano anche persone di questo stampo». Presenti anche i sindaci dei paesi di residenza dei due ragazzi: «Il loro esempio fa onore alla nostra comunità – ha detto Enzo Poli, primo cittadino di Casnigo –. Parliamo di un gesto di maturità che, se espresso da ragazzi così giovani, assume un significato ancor più grande».

Oggi, a distanza di diversi anni, Jacopo e Nicola sono ancora in contatto con la coppia di giovani cui hanno salvato la vita: «Quell’incidente poteva trasformarsi invece in una disgrazia – ha affermato Elio Castelli, sindaco di Gandino –. Per questo ad entrambi va il nostro grazie. È un momento che ricorderanno per tutta la vita sia loro che i giovani che hanno salvato».

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