Strade di montagna: «Anche con il ticket l’assalto è rimasto»

OROBIE. Dall’Avaro a Valbondione: sempre più tracciati a pagamento. «Ma ciò non è stato un deterrente».

I ticket sulle strade di montagna non hanno diminuiti o frenato l’arrivo di escursionisti o di chi, semplicemente, sale per cercare un po’ di aria buona, un po’ di natura, un po’ tranquillità. Soprattutto dopo l’anno del Covid la montagna è stata presa d’assalto. E le strade che da alcuni anni i Comuni hanno reso a pagamento non hanno certo frenato questo afflusso. Ce ne sono, ormai da oltre dieci anni, in Val Brembana e in Val Seriana. Si va da un minimo di due euro a Roncobello, Taleggio e Cusio, fino ai quattro euro per la strada Plassa-Arera, a Oltre il Colle. Poi le nuove tariffe che da maggio 2022 di applicate sulla strada per il lago di Cassiglio: due euro per le moto e tre per le auto (entrambe aumentate di 50 centesimi rispetto all’anno prima).

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Da ormai una decina d’anni alcune strade di montagna delle Orobie sono soggette a pagamento, come accade, peraltro, in altre aree alpine. Strade carrozzabili, asfaltate, che portano a zone già servite (come ai piani dell’Avaro o al lago di Cassiglio) oppure a punti di partenza per altre mete, come sulla Plassa-Arera di Oltre il Colle o la Pizzino-Capofoppa a Taleggio. Ticket in vigore - già dal 2013 - nella stagione estiva anche sul tratto Plassa-Arera di Oltre il Colle: qui il parchimetro con gratta e sosta è stato spostato di circa 200 metri più a valle. Si arriva ai 1.600 metri, dove si trova il parcheggio finale, e da dove parte il sentiero per il rifugio Capanna 2000 e per l’Arera. Se il parcheggio è esaurito, chi lascia l’auto in sosta sulla strada, non è comunque sanzionato.

Aperta - finché ci sono le condizioni meteo - anche la strada comunale da Pizzino a Capofoppa di Taleggiio e da qui parte il sentiero per il rifugio Gherardi e gli altri rifugi ai piani di Artavaggio, nel Lecchese). Il ticket giornaliero è di due euro. Con abbonamento settimanale di cinque euro e stagionale di venti euro. Qui, peraltro, la strada è sorvegliata da telecamere che leggono le telecamere delle auto in transito. Quando si paga il ticket occorre immettere anche il numero di targa dell’auto, quindi, difficile sfuggire al pagamento.

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«La strada che sale a Capofoppa da Pizzino - spiega il sindaco Gianluca Arnoldi - è lunga cinque chilometri. Abbiamo fatto e stiamo realizzando interventi consistenti di messa in sicurezza e miglioramento per oltre 500mila euro. Conil ticket raccogliamo circa diecimila euro l’anno, poco rispetto a quello che servirebbe. Ma ci sembra giusto che le migliaia di turisti che la utilizzano contribuiscano comunque anche se con poco. Di sicuro i due euro non sono stati un deterrente, di gente in montagna ne abbiamo vista sempre di più». Infine la Capovalle-Mezzeno, a Roncobello, punto di partenza poi per i sentieri per i Laghi Gemelli o per il Branchino: due euro il ticket. Aperta quando non è ghiacciata.

«Gli incassi sono aumentati - dice il sindaco Ilaria Rovelli - anche perché nel 2020 abbiamo spostato il parchimetro includendo l’Oasi alpina. Siamo quindi passati da circa 15 mila euro a 20 mila euro di incassi, fondi che sono sempre stati reinvestiti per la manutenzione della strada e dell’Oasi. E la ente non certo diminuita».

Anche in Valle Seriana i parcheggi a pagamento per raggiungere rifugi, sentieri e angoli suggestivi delle Orobie non hanno scoraggiato turisti ed escursionisti.

Parcheggi il cui incasso spesso viene reinvestito dalle amministrazioni proprio per mantenere in ordine e in sicurezza la viabilità. A Clusone, lungo la via Beur, la strada consortile per raggiungere il rifugio San Lucio, Pianone, le tante baite e il pizzo Formico, è stata asfaltata nel 2020. Dal 2021 è richiesto il pagamento del parcheggio (3 euro), con apposito gratta e sosta e da quest’anno si può anche pagare attraverso easy park. Gli incassi, confermano la crescita delle presenze, così come il tutto esaurito in rifugio quest’estate. Nel 2021 l’incasso è stato di oltre 32mila euro, nel 2022 oltre 37mila, nel 2023, a fine agosto era di 25.500 circa ma mancano ancora diversi mesi a fine anno. «La percezione, - spiega il consigliere comunale Luciano Bassanelli – è che in questi anni le presenze siano raddoppiate dopo i lavori di asfaltatura, e il rifugio sempre al completo ne è la dimostrazione». Tante persone poi lasciano l’auto nel parcheggio per partire per passeggiate, escursioni, andare a funghi.

«I fondi raccolti grazie al pagamento della sosta vengono utilizzati a copertura della quota di competenza del comune per i lavori effettuati e in futuro per nuovi interventi, come il posizionamento dell’ultimo tratto di guard rail». Anche a Gandino, i parcheggi per raggiungere Valpiana e il Farno sono ormai a pagamento dal 2015 con un costo che è stato recentemente aumentato da 2 a 2,5 euro, con gratta sosta mentre il costo per pagamento con carta è di 3 euro, effettuabile alla macchinetta installata a metà strada. E la gente è in continuo aumento. «Le presenze sono raddoppiate post covid sia al Farno sia in Valpiana. La panchina gigante ha portato ancora più movimento in Valpiana. Incassiamo in media per la sosta a pagamento dai 50 ai 60 mila euro annui complessivi sulle due zone - spiega il sindaco di Gandino Filippo Servalli - importi che ci consentono di mantenere le strade ordinate e in sicurezza. Da Gennaio del 2024 introdurremo poi un abbonamento per residenti di Gandino e per chi ha proprietà sul nostro territorio comunale».

Tra le località turistiche più gettonate da escursionisti e turisti non si può non citare ad esempio Valbondione dove in migliaia lasciano l’auto, nei parcheggi a pagamento, per poi raggiungere i tanti sentieri della zona. Qui ad esempio il ticket giornaliero è di 5 euro.

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