
Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 15 Maggio 2025
Variante di Cerete, sì al progetto: «Dall’autunno via al cantiere»
VIABILITÀ. I tempi calcolati da Via Tasso. Commenti positivi sul territorio: «La qualità della vita sarà migliore».
Progetto esecutivo a giugno, poi la gara e l’inizio dei lavori entro fine anno: con l’approvazione del progetto definitivo la variante di Cerete Basso è sempre più vicina. La Provincia di Bergamo ha infatti approvato il progetto definitivo della variante che sarà realizzata lungo la diramazione della strada statale 671 (ex strada provinciale 53) «della Val Borlezza» con uno stanziamento di 11 milioni di euro. L’opera sarà realizzata grazie al finanziamento di Regione Lombardia di 7,5 milioni di euro («Piano Lombardia 2020») e al più recente cofinanziamento di Anas di 3,5 milioni di euro. Un ultimo passaggio necessario dopo l’ultimo aumento di prezzi (post pandemia e guerra) e il passaggio di competenza della strada da Provincia a Anas.
«Il cronoprogramma - spiegano dagli uffici della Provincia - prevede l’approvazione del progetto esecutivo a giugno, poi bandiremo la gara a luglio. I lavori, che dureranno circa due anni, dovrebbero iniziare in autunno (ottobre-novembre) e concludersi entro la fine del 2027».
Sarà lunga 1,5 chilometri
Rispetto al precedente progetto non vi sono modifiche salvo la conferma della copertura finanziaria. Il precedente era stato infatti approvato dalla Provincia in linea tecnica in attesa del cofinanziamento. Probabilmente durante l’intervento dovranno essere riqualificate anche le sponde del torrente Borlezza erose in alcuni punti in occasione del maltempo del 10 ottobre 2024. Dopo vent’anni di incontri, progetti, finanziamenti ottenuti e continuo aumento dei prezzi, per Cerete si intravede l’inizio. Lunga 1.530,60 metri, e larga 9,50 metri (3,5 metri per ciascuna corsia) la variante toglierà il traffico dal centro deviandolo prima dello storico arco (danneggiato da un mezzo pesante ad ottobre 2019 e poi sistemato).
La sindaca: «Non vedo l’ora»
Per i ceretesi significherà meno traffico, più sicurezza, meno inquinamento e la possibilità di vivere in modo diverso il paese. «Non vedo l’ora di posare la prima pietra», commenta la prima cittadina, Cinzia Locatelli. «Attualmente è un grosso problema, anche di sicurezza, oltre al traffico e all’inquinamento – dice –. I mezzi pesanti e le auto non hanno alternative». Tra le attività c’è però chi è preoccupato come l’edicola «Carta e Penna». «Temo il possibile calo del lavoro – spiega la titolare Barbara Cominelli – perché per me il paese si svuoterà». Ottimista invece Mattia Vecchi, dell’antico Mulino «Giudici Pietro». «Sarà un cambiamento positivo che migliorerà la qualità di chi vive a Cerete. Per noi non influirà sulla clientela che già viene appositamente per i nostri prodotti».
Gli imprenditori: «Necessaria»
Per gli imprenditori della zona artigianale è un’opera necessaria. «Attualmente è un problema per tir e trasporti eccezionali, ma anche per dipendenti e collaboratori che al mattino, ad esempio, si trovano pullman, camion e auto in coda – spiega il titolare di un’azienda –. I camionisti chiamano spesso preoccupati davanti all’arco, hanno paura di restare incastrati». Dalla ex provinciale, prima dell’arco, con una rotatoria, il traffico sarà deviato sulla nuova arteria che sorgerà a valle rispetto all’abitato, in fregio al torrente Borlezza e attraverserà poi i torrenti Cula e Valle Piazza per collegarsi alla ex provinciale 53. Saranno realizzate due rotatorie a raso, una lungo la via Marconi e l’altra all’uscita in via Donizetti. Ci saranno due intersezioni a raso (via Rizzo del Vele e via Faccanoni) e attraversamenti ciclopedonali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA