Da gennaio 414 nuovi iscritti all’Admo

L’ASSOCIAZIONE. L’associazione fa il punto e un appello: c’è sempre bisogno di donare.

Da gennaio a luglio di quest’anno sono 414 i nuovi iscritti bergamaschi (in totale sono 17.800), già sei i donatori effettivi e altri tre quelli che stanno svolgendo tutti i test di controllo per diventare tali. Numeri importanti, cifre significative che poi sono toccanti storie di vita, percorsi di speranza e di amore gratuito e anonimo. E pensare che tutto, a Bergamo, per Admo (Associazione donatori midollo osseo) è iniziato con una trasmissione di Fabrizio Frizzi.

Lo ricorda Carmen Pugliese, 64enne di Albino, imprenditrice e volontaria per il Comune di Albino nonché referente provinciale e vicepresidente lombarda per Admo: «Era il 3 dicembre 1990 - racconta -. Quel giorno Maria Cominelli, di Parre, era davanti alla televisione e ascoltava la storia di Rossano Bella, raccontata da suo padre Mario. Toccata anche lei dalla stessa tragedia (avendo perso il figlio Domenico, ndr), chiese a Bella una copia di quella lettera. Quindi, aiutata da Antonietta Peracchi (anche lei di Parre e che aveva a sua volta un familiare malato, ndr), cominciò il suo prezioso lavoro di divulgazione, interpellando altre persone motivate a questa causa». La prima assemblea con i presidenti dei donatori di sangue e di organi si tenne a Parre il 12 aprile del 1991, mentre la prima donazione avvenne nell’aprile del 1993.

Ne seguirono molte altre: 210 in totale. Via via aumentò anche il numero dei donatori bergamaschi iscritti al Registro italiano donatori midollo osseo Ibmdr (collegato con tutti i Registri internazionali), così come quello dei volontari che oggi sono circa 80. «Come in ogni cosa, all’inizio l’entusiasmo è grande. La vera sfida è quella di garantire costanza e determinazione nel proseguire l’attività – prosegue Pugliese -. Abbiamo volontari storici, ma fortunatamente c’è anche qualche nuovo ingresso. Siamo attivi tutto l’anno con banchetti ed eventi, in tutta la provincia». È infatti importante «raggiungere il maggior numero di persone - sottolinea -. Per questo andiamo anche nelle scuole, nelle università e nelle aziende. A giugno abbiamo stretto un accordo con la Brembo che ci ospiterà nei suoi stabilimenti sia per dare informazioni che per raccogliere le adesioni dei giovani che vorranno entrare nel Registro». Il trapianto di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche permette di curare molte malattie altrimenti incurabili, come le leucemie, i linfomi, mielomi e talassemie. Tuttavia non è facile trovare un donatore compatibile. «La compatibilità - puntualizza - è un fattore molto raro, uno su 100mila, ed è quindi fondamentale avere tanti potenziali donatori iscritti». Come procedere? «Si deve avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, pesare più di 50 chili e godere di buona salute generale. Si resta poi iscritti fino ai 55 anni», conclude Pugliese.

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