Una «ciclofficina» in carcere, la bici occasione di riscatto

IL PROGETTO. Sarà realizzata dall’associazione Fiab Bergamo-Pedalopolis nella Casa Circondariale di via Gleno. Sul mercato dell’usato i mezzi riparati.

Una ciclofficina dentro le mura della Casa Circondariale: è questo il nuovo progetto dell’Associazione Fiab Bergamo-Pedalopolis, che da quindici anni si impegna sul territorio bergamasco per promuovere la mobilità sostenibile e diffondere l’uso della bicicletta anche negli spazi urbani.

Ora l’associazione porta la sua attività anche all’interno delle mura carcerarie perché la bicicletta possa diventare un’occasione di reinserimento sociale delle persone che sono ristrette della propria libertà. «Il progetto è ancora agli albori, ma ha a tutti gli effetti preso il via - spiega Giulia Porta, presidente di Pedalopolis -. La Casa Circondariale ci ha assegnato uno spazio all’interno delle mura per allestire una ciclofficina e abbiamo portato i primi arredi, oltre che i materiali, necessari per dare il via ai lavori».

Un momento di addestramento

A partire dalle prossime settimane i detenuti entreranno in ciclofficina in piccoli gruppi per poter accedere ad un momento di addestramento sulle abilità manuali richieste per operare in ciclofficina. «Le persone che se la sentiranno e che risulteranno adatte, lavoreranno poi con continuità all’interno del progetto». All’interno della ciclofficina verranno realizzate attività di manutenzione e di meccanica per la rimessa in strada di biciclette che sarebbero destinate alla rottamazione, partendo da bici recuperate da persone che non le utilizzerebbero più. Queste biciclette verranno poi messe sul mercato dell’usato, con la garanzia che non provengono da un mercato di bici rubate, per poter raccogliere fondi finalizzati ad autosostenere il progetto. Cinque i volontari che opereranno all’interno della Casa Circondariale, insieme ad alcuni professionisti dell’aggiusta-bici della Cooperativa sociale Lottovolante. «Un’esperienza dentro al carcere ci ha permesso di capire che dentro a quel luogo c’è bisogno di qualcosa che faccia guardare con una prospettiva al futuro. Questo progetto ha un obiettivo sia nell’immediato di far passare il tempo a chi sta dentro, ma anche di apprendere una piccola arte e un piccolo mestiere da spendere una volta fuori. Oltre a questo, c’è un elemento fondamentale di socializzazione con chi viene da fuori. Ci siamo confrontati con esperienze analoghe attive in altre realtà carcerarie italiane e ci è sembrata una cosa fattibile, per quanto molto impegnativa, quindi abbiamo deciso di provarci».

Il compleanno

Pedalopolis quest’anno compie 15 anni e dal 2019 è diventata la sezione bergamasca di Faib (Federazione italiana ambiente bicicletta). L’attività dell’associazione ha preso il via nel 2009 con le prime ciclofficine popolari dove venivano rimesse in strada le biciclette usate. A partire da questi primi nuclei l’associazione ha ampliato il proprio raggio d’azione, estendendo l’attività su tutto il territorio della provincia. «Il nostro impegno è legato alla promozione della mobilità sostenibile sul territorio bergamasco. Oggi ci occupiamo prevalentemente di ciclabilità urbana, di città 15 minuti, di cicloturismo».

L’attività della ciclofficina però resta, come strumento fondamentale per continuare ad avvicinare i cittadini all’uso della bicicletta: oltre a quella di recente apertura all’interno della Casa Circondariale, c’è la storica esperienza di Costa di Mezzate aperta una volta al mese. «Siamo molto radicati su Bergamo, ma siamo il punto di riferimento per tutta la provincia. Realizziamo numerose iniziative nel corso di tutto l’anno in collaborazione con altri soggetti e con le istituzioni locali: corsi di ciclomeccanica con scuole o associazioni di genitori, esperienze sociali nei quartieri, eventi e iniziative culturali come le Grazielliadi (challenge di grazielle che vengono portate nei parchi della Città). Sul fronte della mobilità sostenibili interveniamo nei tavoli di consultazione per i piani comunali, portando la nostra voce che ovviamente è la voce di chi desidera una città più a misura d’uomo (bicicletta e pedone) per restituire lo spazio pubblico a chi lo vive fuori da un’automobile».

Le visite guidate in bicicletta

Questo mese Pedalopolis riprenderà con le visite guidate in bicicletta: un calendario fitto di appuntamenti domenicali, che arriva fino ad ottobre, disponibile sul sito www.pedalopolis.org. «Come tutte le associazioni siamo sempre alla ricerca di qualcuno che voglia darci una mano. Se qualcuno ha una qualche abilità o anche solo una passione per la bicicletta è il benvenuto: da poco si è unita al gruppo una persona anziana che ha una passione per la meccanica, aggiusta un sacco di cose e si è candidato per venire con noi a fare i lavori di manualità fine nella ciclofficina del carcere. Per noi è un grande aiuto».

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