Dalle batterie green all’idrogeno, nasce la start-up X-nano

Nanomateriali per una nuova generazione di batterie ‘green’ e per la produzione di idrogeno: sono alcuni degli obiettivi di una nuova start-up nata dall’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit): si chiama X-nano, con base a Milano, e si occuperà di sviluppare nuovi materiali per la transizione energetica.

“Utilizziamo elementi costitutivi invisibili – spiegato Fabio Di Fonzo, ricercatore dell’Iit e cofondatore di X-nano – per abilitare la transizione energetica e tutte quelle applicazioni in cui le nanotecnologie rappresentano una vera innovazione”. Avendo la capacità di manipolare i materiali su scala atomica si è aperta negli ultimi anni la possibilità di produrre materiali finora impossibili e con proprietà utili in moltissimi ambiti.

Proprio queste nuove competenze sono alla base della nuova start-up X-nano, nata da Iit, che punta a sviluppare nanotecnologie utili soprattutto alla transizione energetica, con applicazioni che spaziano dalla produzione di idrogeno a batterie di nuova generazione, fino all’energia nucleare del futuro, compresa la fusione. X-nano ha già sviluppato diversi materiali avanzati per la produzione di batterie, dalla grafite sintetica realizzata con processi ‘green’ a miscele di silicio-grafite come anodi per le batterie agli ioni di litio, fino a elettrodi nanostrutturati ad alte prestazioni per le batterie a flusso redox al vanadio.

Materiali utili per lo sviluppo di batterie più sostenibili, più efficienti e indipendenti da logiche geopolitiche di approvvigionamento. Al centro delle attività della start-up anche l’idrogeno, dove sta contribuendo allo sviluppo di soluzioni su più livelli: dalla creazione di reattori avanzati per la pirolisi del metano a catalizzatori nanostrutturati per la produzione di H2 verde, che porteranno gli elettrolizzatori ad avere maggiore efficienza e produttività. “Vogliamo un futuro in cui l’energia sia la soluzione, non un problema” ha detto Paolo Mutti, Ceo e cofondatore di X-nano. “Le nanotecnologie – ha aggiunto – possono davvero fare la differenza per la transizione energetica e per molte applicazioni industriali”.

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