L'Europa dello spazio è compatta e ambiziosa, dal clima alla Luna

Ambiziosa, aperta al nuovo e proiettata nel futuro, in prima fila nelle future missioni su Luna e Marte, con un ruolo cruciale nei programmi di Osservazione della Terra per studiare il clima e i suoi cambiamenti, fino ai lanciatori di nuova generazione: è nutrito il bagaglio di progetti con cui l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha aperto a Parigi una delle sue Conferenze Ministeriali più impegnative.


"Abbiamo l'ambizione di portare l'Europa in prima linea nei progetti spaziali", ha detto il direttore generale dell'Esa Josef Ascbacher, in un messaggio diffuso alla vigilia dell'appuntamento. "L'Europa è eccellente e sono europei alcuni fra i migliori talenti nell'ingegneria e nella scienza spaziali", ha detto ancora. "In questi tempi difficili spero che dal mondo dello spazio ci siano speranze e opportunità di lavoro e la possibilità di partecipare in un settore in così rapida espansione come quello spaziale". Osservazione della Terra, navigazione satellitare, le future missioni su Luna e Marte, i nuovi lanciatori Ariane 6 e Vega C e l'impegno per la partecipazione alle attività della Stazione Spaziale Internazionale sono fra i temi sul tavolo della Ministeriale citati da Ascbacher. "In tempi questi tempi così difficili, tempi di crisi e difficoltà finanziarie, abbiamo bisogno di investire di più nello spazio per scommettere sul futuro", ha detto ancora il direttore generale dell'Esa.

E' una Ministeriale complessa, nella quale si fa anche il punto sulla riorganizzazione resa necessaria dopo la rottura delle relazioni con l'agenzia spaziale russa Roscosmos, avvenuta a causa dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, e ci si dovrà organizzare sulle prossime tappe della partecipazione al programma Artemis, in particolare relativamente alla costruzione della stazione spaziale Gateway, destinata all'orbita lunare.

La presenza dell'Italia
A rappresentare l'Italia al tavolo della ministeriale è il ministro delle Imprese e del Made in Italy. Adolfo Urso. Sarà presente anche il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia. Sono molti i temi nei quali l'Italia e la sua industria hanno un forte interesse. Il più recente è il programma Artemis per il ritorno alla Luna, con la missione Artemis 1 in corso e nella quale le competenze e la tecnologia del nostro Paese giocano un ruolo importante. L'Italia è coinvolta anche per quanto riguarda le attività di osservazione della Terra, come per i lanciatori, con Vega C costruito negli stabilimenti della Avio a Colleferro (Roma) e la tecnologia alla base dei motori del nuovo grande lanciatore dell'Esa, l'Ariane 6.

L'accordo sui lanciatori
Riequilibrare i finanziamenti relativi ai due nuovi lanciatori europei Ariane 6 e Vega C, in modo da garantire il "giusto ritorno" all'industria italiana: è quanto prevede la dichiarazione sul futuro quadro di utilizzo dei lanciatori europei, firmata oggi, nell'ambito della Conferenza Ministeriale dell'Es, dal ministro Urso, con i colleghi Bruno Le Maire per la Francia e Robert Habeck per la Germania.
Per Urso "la dichiarazione riconosce la necessità di riequilibrare il modello che ha finora governato l'utilizzo dei due lanciatori europei Ariane6 e Vega C in cui l'industria italiana svolge un ruolo da protagonista. In particolare - ha aggiunto - la dichiarazione auspica una più ragionevole distribuzione di finanziamenti dell'Esa che tenga conto dei rischi assunti dal 'prime contractor' di Vega C e che garantisca il 'giusto ritorno' all'intera filiera spaziale italiana e agli altri Stati membri che contribuiscono al successo dei due lanciatori".
I tre ministri hanno inoltre convenuto sull'apertura del mercato commerciale europeo ai nuovi mini lanciatori che, in una prospettiva futura, potranno altresì beneficiare di commesse istituzionali dell'Esa.

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