Pfas, un metodo semplice e low-cost per eliminarli

Acqua , soda caustica e un comune reagente organico portati a ebollizione : tanto basta per sbarazzarsi definitivamente di una delle classi più diffuse di Pfas , i temibili contaminanti chimici che inquinano acqua e suolo minacciando la salute umana e l'ambiente. Lo hanno scoperto i ricercatori della Northwestern University, negli Stati Uniti. La loro 'ricetta', pubblicata sulla rivista Science, è la prima così semplice e a basso costo: per questo potrebbe aprire la strada a metodi simili per degradare anche gli altri tipi di Pfas.

Queste sostanze sono state impiegate per più di 70 anni come agenti antiaderenti e impermeabilizzanti , ad esempio nelle pentole, nei cosmetici, nelle schiume antincendio, nei tessuti idrorepellenti e nei prodotti che resistono a grasso e olio. Si sono guadagnate il soprannome di ' inquinanti eterni ' per la loro straordinaria stabilità termica e chimica, che le rende capaci di resistere alla maggior parte dei processi naturali di degradazione. Attualmente esistono delle tecniche per distruggerle, come l'incenerimento, ma richiedono grandi quantità di energia e temperature altissime, con costi elevati.

Questo problema è stato brillantemente superato dai ricercatori guidati dal chimico William Dichtel, che hanno scoperto il tallone d'Achille di una delle classi più abbondanti di Pfas. Queste molecole, infatti, sono costituite da lunghe catene di atomi di carbonio e fluoro (apparentemente indistruttibili) alla cui estremità c’è una testa formata da atomi di ossigeno carichi . Per decapitarla basta mescolare il Pfas con acqua, il solvente dimetilsolfossido e la soda caustica, portando il tutto a ebollizione: una volta che la molecola perde la 'testa', si innesca una sere di reazioni che frammenta la catena in sottoprodotti non tossici.

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