Vocalizzi di baby foche aiutano a studiare linguaggio umano

I cuccioli di foca hanno il senso del ritmo e la capacità innata di modificare tono e volume della voce, proprio come degli abili cantanti: studiare i loro vocalizzi può essere utile a ricostruire perfino l'evoluzione del linguaggio umano, come dimostrano i dati presentati al convegno dell'Acoustical Society of America (Asa) dal ricercatore italiano Andrea Ravignani, a capo del gruppo di ricerca di Bioacustica comparativa all’Istituto Max Planck di Nimega nei Paesi Bassi. Insieme ai suoi colleghi, Ravignani ha scoperto che i cuccioli di foca riescono a modulare tono e volume della voce per compensare i rumori ambientali, proprio come facciamo noi umani. La capacità di abbassare o alzare il volume è abbastanza comune tra gli animali, mentre il cambio di tono è decisamente più raro. Questa abilità che accomuna foche e umani potrebbe essere un esempio di evoluzione convergente, spiega Ravignani. "La plasticità vocale potrebbe essere un tratto che si è sviluppato indipendentemente in diverse linee evolutive per effetto di simili pressioni selettive. Nel caso degli umani e delle foche - precisa il ricercatore - la plasticità e l'apprendimento vocale potrebbero essere legati a un avanzato controllo della respirazione o a capacità canore in entrambe le specie".

Il gruppo di ricerca ha inoltre messo alla prova i cuccioli di foca verificando se riconoscono il ritmo nei vocalizzi dei loro simili. Per farlo, i ricercatori hanno registrato i versi di alcune foche e ne hanno modificato il ritmo, per osservare la reazione dei cuccioli all'ascolto. Dall'esperimento è emerso che i piccoli prestano molta più attenzione alle registrazioni originali che non presentano alterazioni del ritmo.

"Possiamo concludere che foche molto giovani e non addestrate sono in grado di distinguere i vocalizzi di altre foche in base alle loro proprietà ritmiche", sottolinea Ravignani. "Un altro mammifero oltre a noi mostra senso del ritmo e apprendimento vocale: forse queste due capacità sono co-evolute sia negli umani che nelle foche".

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