Allarme inquinamento del lago d’Iseo
«C’è da ammodernare la rete fognaria»

Legambiente interviene sul tema dell’inquinamento del lago d’Iseo: per migliorare l’acqua va ammodernata la rete fognaria.

«Finita la kermesse di Christo - recita il comunicato di Legambiente - il lago d’Iseo si trova davanti a tutti i suoi problemi.C’è voluto un esposto alla procura della Repubblica di Legambiente della Francia Corta per far avviare le procedure di gara per il progetto di un nuovo depuratore in sostituzione dell’attuale, obsoleto e mal funzionante. AOB2 la società dei 25 Comuni bresciani e bergamaschi del Sebino che gestisce i reflui che si gettano nel fiume Oglio è la controllata pubblica di Cogeme».

« I comuni rivieraschi, in tutto quasi 90mila abitanti, in questi ultimi anni nonostante le gravi insufficienze dell’impianto hanno sottovalutato il problema. Fino al punto che puzze maleodoranti, acque inquinate e divieti di balneazione hanno raggiunto ogni limite di tollerabilià. Mentre i partiti locali e i loro rappresentanti dei comuni erano più interessati alle vicende interne e alla spartizione delle nomine, gli organismi decisionali sono rimasti paralizzati dalla fusione di Cogeme con A2A-Lgh - una pericolosa concentrazione su cui si pronuncerà l’Antitrust - che ha caratterizzato lo scontro tra di essi. Proprio ieri è stato silurato il presidente di Cogeme».

«Le Utility dei servizi pubblici che gestiscono acqua, energia, rifiuti e depurazione anziché essere emanazione diretta degli interessi dei cittadini e dell’ambiente che lo circonda sono preda di società finanziarie. 90 mila consumatori hanno pagato in questi anni nelle loro bollette non solo l’acqua che consumavano ma anche la depurazione della stessa che non c’è stata. Sono cosi rimasti danneggiati loro e il lago».

«Anche per il depuratore di Costa Volpino le cose non vanno meglio dovendo gestire gli scarichi anche della Valle Camonica praticamente priva di una moderna rete fognaria. Anche fogne e collettamento dei paesi del lago andrebbero ristrutturati per evitare che troppi scarichi civili ed industriali si riversino nel lago. Il lago è un malato grave che avrebbe bisogno di un ben diversa attenzione da parte degli amministratori locali».

«Le priorità all’ordine del giorno delle prossime riunioni collegiali dovrebbero essere la qualità ambientale, la balneabilità del lago, il paesaggio tra collina e lago, che va difeso da una cementificazione caotica di seconde case in particolare, e il recupero di aree dismesse in zone di grande pregio».

Dario Balotta, Legambiente Basso Sebino - Giovanni Manfredi, Legambiente Franciacorta

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