Altri ritrovamenti esplosivi nel lago
Recuperati tredici nuovi ordigni

Altri ritrovamenti esplosivi sui fondali del lago. La «pesca» speciale di bombe e proiettili rimasti dormienti per decenni ha costretto la Prefettura a prolungare le operazioni di recupero degli ordigni bellici nei fondali del Corno di Tavernola.

La bonifica andrà avanti infatti fino a venerdì e nella mattinata di martedì 3 dicembre sono stati recuperati altri 13 ordigni.

Sono circa una cinquantina i residuati, per lo più bombe da mortaio ma anche a mano e piccoli proiettili, recuperati nei giorni scorsi nei fondali del Corno dal Gruppo operativo subacquei (Gos) del Comando subacquei ed incursori della Marina Militare (Comsubin) che ha sede a Portovenere e che dispone di sei nuclei Sdai (Sminamento difesa anti mezzi insidiosi) su tutto il territorio nazionale. Operazioni che si svolgono in stretta sinergia con gli artificieri del 10° Reggimento Guastatori di Cremona che provvedono al disinnesco degli ordigni sul posto, a metterli in apposite cassette di sicurezza, trasportarli nella miniera Ca’ Bianca di Parzanica del cementificio ItalSacci e farli brillare nelle buche ricoperte di terra.

Nella mattinata di lunedì 2 dicembre, dopo la pausa di due giorni, sono stati recuperati altri tredici ordigni. In concomitanza con la fase di disinnesco, messa in sicurezza e trasporto in miniera, per ragioni di sicurezza viene interrotta la viabilità e la circolazione dei pedoni in un raggio di quattrocento metri. Le operazioni sono svolte con il supporto delle forze dell’ordine coordinate dal colonnello Paolo Storoni, comandante provinciale dei Carabinieri di Bergamo, sotto la supervisione del capitano Daniele Falcucci, comandante della caserma di Clusone.

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