Ecco la mascherina stampata in 3d
Le ha ideate il loverese Amighetti

È un prodotto comodo e flessibile, classificata come FFP3, e dal prezzo contenuto.

Una mascherina protettiva realizzata con stampante 3D che ha la caratteristica di essere flessibile e si adatta perfettamente al viso. È questo l’ultimo progetto realizzato dall’associazione «Give me a hand» del bergamasco William Amighetti, celeberrimo preparatore atletico dei grandi dello sport, che da anni con la sua associazione porta avanti programmi a favore delle persone in difficoltà. Da diversi mesi il nativo di Lovere, ma residente da oltre venti anni a Castione della Presolana, con la sua associazione sta realizzando protesi a basso costo create interamente con la tecnica della stampa 3D, le quali vengono destinate ai bambini del sud est asiatico vittime di amputazioni, causate dallo scoppio delle mine. Sulla base di questa filosofia ora Amighetti, in collaborazione con medici e professionisti del settore, ha dato vita a un progetto per creare delle mascherine protettive.

«Give me a hand sta portando avanti da diverso tempo un progetto per la realizzazione di protesi create con la tecnologia della stampa in 3D - sottolinea William Amighetti -. Si tratta di prodotti di qualità ma a basso costo, che possono essere realizzati velocemente. La stessa idea abbiamo deciso di implementarla in questi momenti di crisi, realizzando un qualcosa di estrema utilità: delle mascherine protettive». Le protezioni realizzate da Amighetti hanno la caratteristica di essere flessibili e utilizzano un materiale innovativo, già impiegato in medicina, ma per l prima volta utilizzato per delle protezioni. La maschera denominata Polly-1, garantisce un comfort e una protezione unica nel suo genere. A questo si aggiunge un sistema composto da due filtri posti ai lati che permettono il passaggio dell’aria in tutta sicurezza.

«Rispetto ad altri tipi di maschere le nostre hanno la peculiarità della flessibilità - rivela Amighetti -. Sono flessibili e comode da usare e garantiscono una perfetta adesione al viso che le rende delle maschere classificabili come FFP3. In questo momento non è possibile ottenere la certificazione CE. C’è una urgenza e noi abbiamo reagito immediatamente con dei turni di lavoro estenuanti. Chiaramente daremo il via all’iter di certificazione una volta superato questo brutto momento. Il team non si ferma e già in questi giorni stiamo lavorando su una valvola per i respiratori utilizzati in ospedale. Il progetto valvola è stato portato dal nostro ultimo «acquisto» Frode Nillsen, dalla Norvegia, che ci ha chiesto di poter collaborare. Lo abbiamo accettato con gioia. Nel team, oltre a me, c’è il dottor Riccardo Prezioso, che si divide fra l’attività di pronto soccorso quotidiana e la progettazione 3D. Alessio Lo Scrudato e Carlo Masgoutiere si occupano della fase di stampa e Amighetti della progettazione e ricerca». Ora la «scheda tecnica» con le caratteristiche e lo schema del prodotto verrà pubblicato in rete e messo a disposizione dell’intera comunità scientifica internazionale in modo che tutti possano replicare la protezione: «Come avviene per le protesi che progettiamo e realizziamo per i bambini anche in questo caso il file con l’intero progetto verrà condiviso online in modo che tutti possano averne accesso e replicare l’idea. Potremmo metterci a produrre e a vendere queste mascherine, guadagnando parecchi soldi ma non è ciò che ci interessa. Il nostro intento è di dare una mano a tutti in questo momento cosi difficile ed è per questo che metteremo a disposizione di tutti la nostra idea».n 

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