«Imbarcazione sequestrata»
Ma l’avviso è solo una bufala

Finti cartelli dell’Autorità del bacino sono comparsi su alcune barche sul lago d’Iseo ormeggiate a Sarnico.

Un pesce d’aprile con tre mesi d’anticipo, il gesto di qualche burlone, oppure la rappresaglia di qualcuno che è stato pizzicato dalla Guardia di finanza o dall’Autorità di bacino a causa di qualche irregolarità fiscale o di una violazione demaniale. In ogni caso, un «fake» (una bufala) facilmente smascherabile, se non altro per la pessima grafica utilizzata e l’italiano talmente sgrammaticato da meritarsi più di una sottolineatura blu.

Nei giorni scorsi su alcune barche ormeggiate nel porto di Sarnico i proprietari hanno trovato dei falsi cartelli con scritto «Imbarcazione sotto sequestro». L’intestazione, fasulla pure questa, era dell’Autorità di bacino, che mai si sognerebbe di emettere una comunicazione nella quale si legge «Imbarcazione (natante) sotto sorveglianza per azioni inopportune hai (sic!, ndr) fini della legalità». «Di sicuro – spiega Giuseppe Faccanoni, presidente dell’Autorità di bacino – non è un nostro avviso». Al di là della pessima forma infatti «il nostro ente non svolge funzioni di polizia giudiziaria, quindi non può sequestrare i natanti. Se rileviamo delle irregolarità dal punto di vista dell’occupazione di un posto demaniale nei porti da noi gestiti, emettiamo un avviso per invitare il proprietario della barca a sanare la propria posizione».

Gli autori del cartello potrebbero aver «preso spunto» dalle sanzioni elevate nei mesi scorsi dalla Guardia di finanza che, entrata in servizio sul lago, ha svolto numerosi controlli riscontrando decine e decine di irregolarità fiscali e relative al codice della navigazione. Forse i burloni hanno preparato i finti cartelli a cui però nessuno ha dato peso essendo «né autentici né credibili» come li bolla Gloria Rolfi, direttore dell’Autorità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA