Piano «anti alghe» nel Sebino
Sorte cede: «Paga la Regione»

Alla fine, Alessandro Sorte cede. L’assessore regionale alle Infrastrutture, che «governa» anche l’Autorità di bacino, cala l’asso per finanziare - sul lungo tempo - il piano per contrastare le alghe del Sebino.

«Va bene, non sarebbe competenza nostra, dato che ci occupiamo di battelli e di porti e non di ambiente». Ma siccome il 30% dei canoni demaniali che l’Autorità di bacino incassa (il bilancio per il 2016 ne prevede 1 milione e 707 mila euro) filano direttamente nelle casse dell’assessorato di Sorte a Milano, «rivedremo - annuncia lui - questa percentuale».

Vale a dire: gli accordi in essere lasciano il 70% all’Autorità di bacino che lo spende per le sue attività, il resto va al Pirellone. «Rivedremo questa percentuale, trovando la quadra per lasciare un’altra parte del nostro 30% al lago, in modo che questo consenta margini di manovra più ampi e più strutturali». Che è poi quel che chiede il presidente dell’Autorità, Giuseppe Faccanoni: non la gallina oggi, ma tante uova per domani. Fondi garantiti per assicurare interventi contro le alghe sul lungo termine.

«Vedremo - prosegue Sorte - di aggiustare la legge regionale che regola le risorse destinate agli investimenti e quelle alle spese correnti. In modo che l’Autorità possa gestire meglio e con più agio i suoi capitoli di spesa». Le spese correnti sono quelle che comprendono la raccolta e lo smaltimento delle alghe; le spese in conto capitale sono gli investimenti per sistemare i pontili, ammodernare i porti, realizzare passeggiate sul lungolago.

Sul lago la soglia di attenzione rimane molto alta: dopo l’incontro della scorsa settimana a Sarnico, giudicato deludente dalle amministrazioni comunali di Iseo, Paratico, Sarnico e Predore - i paesi del basso lago più colpiti dal problema delle alghe - il Pirellone si era preso qualche giorno per decidere come individuare le risorse economiche ritenute necessarie dagli amministratori del lago per programmare una serie di azioni e contrastare in maniera efficace il problema delle alghe. «Noi nel 2015 - spiega Faccanoni - abbiamo speso 504 mila euro per raccogliere, rimuovere e smaltire 1.600 tonnellate di alghe».

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