Villongo e le «timbrature irregolari»
Le due dipendenti tornano in Comune

È attesa per fine mese la relazione del consulente dei computer nominato dalla Procura di Bergamo per valutare gli otto pc sequestrati dagli inquirenti e per chiarire le eventuali responsabilità sull’accaduto. Se è accaduto. Intanto, dopo la sospensione di un mese dal lavoro in via cautelativa, voluta dal Comune di Villongo, tornano al lavoro le due impiegate accusate di «timbrature disinvolte».

Una delle due - M. S., 42 anni di Tavernola -, responsabile della Ragioneria dal 2012 è ritornata in ufficio a inizio settimana, mentre la collega - D.C., 42 anni, residente a Chiari -, in servizio all’Ufficio Tributi, dovrebbe ritornare lunedì al posto di lavoro nel municipio di via Roma. Per entrambe scatterà una collocazione in una scrivania «provvisoria», che le vedrà al lavoro in mansioni diverse dalle precedenti, in attesa che giungano chiarimenti sulle indagini guidate dal pm Giancarlo Mancusi e sulle quali è mantenuto il più stretto riserbo.

La vicenda era iniziata il 25 gennaio, quando gli uomini della Guardia di finanza di Sarnico e della Polizia giudiziaria si erano presentati nel palazzo comunale. Il blitz era scattato dopo un esposto dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mariella Ori Belometti, contro la coppia di presunte «furbette del cartellino», accusate di timbrature irregolari.

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