Il messaggio della mamma di Lorenzo
«Ragazzi, coltivate le vostre passioni»

Un ragazzo solare, pieno di mille passioni: il ricordo della mamma Katy del figlio Lorenzo, 20 anni, morto dopo un incidente in moto a Camerata Cornello. I funerali venerdì 5 luglio.

Un ragazzo solare, pieno di vita, attaccato alla vita. Così energico e generoso che, alla fine, la vita l’ha donata, attraverso i propri organi. E in queste ore ci saranno persone che porteranno, da ora e per sempre, un po’ di Lorenzo dentro di sé, e lui vivrà in loro. Perché alla fine Lorenzo Bordogna, 20 anni, non ce l’ha fatta a riprendersi dalle conseguenze del terribile incidente in moto in cui è rimasto vittima sabato 29 giugno, in galleria a Camerata Cornello: la sua vita è rimasta appesa a un filo e martedì 2 luglio ne è stata dichiarata la morte al Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

«I soccorritori hanno fatto di tutto, ma probabilmente Lorenzo era in coma cerebrale già sulla strada – racconta mamma Katy Gritti –. In ospedale i medici ci hanno detto subito che non c’era alcuna possibilità che si salvasse, perché nella caduta aveva riportato lesioni fatali». Di qui la decisione di acconsentire alla donazione: «Una decisione che abbiamo preso noi – racconta ancora mamma Katy –, ma che abbiamo scoperto aveva già preso Lorenzo. Una delle amiche che sono passate a trovarlo, e a trovarci, in terapia intensiva ci ha detto che un giorno Lorenzo glielo aveva confidato: quando dovrò rifare la carta d’identità – le aveva detto – lo farò scrivere sul nuovo documento».

Dall’edilizia alle trasferte

Lorenzo aveva frequentato la scuola edile a Seriate. Poi per un certo periodo aveva lavorato come muratore, ma un anno e mezzo fa la svolta, con la decisione di cambiare mestiere e l’occasione capitata alla Bbm di Lenna, dove lavorava come trasfertista, sistemando le macchine soffiatrici di bottiglie di vetro.

«Il lavoro lo ha portato a viaggiare un po’ in tutta Italia – prosegue la mamma –: Roma, L’Aquila, Sicilia, Veneto. Poi, tramite la sua ditta, in questi giorni stava svolgendo del lavoro alla Bracca. Sabato sera stava recandosi al lavoro: con la sua moto era andato a salutare gli amici che erano al Green volley a Lenna, si era fermato con loro per cena e poi doveva tornare a San Giovanni Bianco a recuperare l’auto, dove aveva già caricato lo zainetto del lavoro, per raggiungere la ditta a Zogno».

Ma i programmi vengono sconvolti nella galleria Darco, a Camerata Cornello, dove Lorenzo, in sella alla sua amata moto da enduro, urta un paletto e cade rovinosamente a terra. «La moto era la sua passione più grande – racconta ancora mamma Katy –, aveva provato anche altri sport, il basket, il karate, ma la moto ha sempre prevalso. In due anni ha cambiato tre moto, una passione che forse aveva nel dna perché era anche del papà, e che condivideva con un affiatato gruppo di amici, nonché il datore di lavoro: con loro infatti raggiungeva alcune piste, tra cui quella di Dossena, e si divertivano tutti insieme. Perché alla fine era questo che poteva fare un ragazzo di 20 anni, essere responsabile, rispettoso, ma anche divertirsi. E lui era un ragazzo d’oro: sempre allegro, sempre sorridente, anche quando capitavano dei battibecchi tra di noi, poi veniva a cercarmi con un sorriso. Questi tre giorni in terapia intensiva ci hanno fatto conoscere i tanti amici e i colleghi di Lorenzo, tutti hanno testimoniato quanto lui fosse solare, con la quale non avevano mai discusso una volta».

Il suo ricordo porta mamma Katy a lanciare «un messaggio agli amici di Lorenzo – conclude – perché sappiamo che lui vorrebbe che continuassero a divertirsi, anche se lui non c’è più. Non devono perdere l’entusiasmo, non devono rinunciare alle loro passioni: questa tragedia non deve limitare le passioni di ciascuno, non deve colpevolizzare la moto, perché Lorenzo, fino all’ultimo, è stato un ragazzo che sapeva lavorare e divertirsi. La vita va vissuta appieno, con rispetto e con entusiasmo».

Lorenzo Bordogna lascia nel dolore il papà Daniele, mamma Katy e la sorella Cinzia, di 27 anni. I funerali verranno celebrati venerdì 5 luglio alle 9 nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Bianco.

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