Il ricordo di Don Fausto a Sorisole
«Uomo capace di scelte coraggiose»

Don Acquaroli nella Messa celebrata alla comunità don Milani nella mattinata di domenica 23 agosto: «Ricordiamo don Fausto non come un “santo sulla terra” ma come uomo capace di scelte coraggiose e forti che hanno messo al centro Dio».

«Ricordiamo don Fausto non come un “santo sulla terra” ma come uomo capace di scelte coraggiose e forti che hanno messo al centro Dio»: così don Dario Acquaroli, neodirettore della casa del Patronato a Sorisole, ha voluto ricordare don Fausto Resmini, scomparso nel marzo scorso a causa del coronavirus, all’età di 67 anni. Don Acquaroli ha concelebrato con don Gianni Gualini, già parroco di Lurano e padre spirituale della comunità di Teologia del Seminario diocesano, la Messa in ricordo di don Resmini nella mattinata di domenica 23 agosto a cinque mesi dalla scomparsa del sacerdote bergamasco, nella chiesetta della comunità per minori don Milani del Patronato San Vincenzo a Sorisole.

«È stato detto “prete degli ultimi”, dei poveri, ma lui si è dedicato a tutti, perché ha capito che nell’uomo, in ogni uomo c’è Dio» ha ricordato ancora don Acquaroli. Don Dario ha ringraziato tutti i presenti, volontari, operatori, amici e famigliari di don Resmini tra cui il fratello Severo, riuniti nello spazio esterno della chiesetta del Patronato di Sorisole.Nella giornata di sabato 22 agosto don Resmini è stato ricordato in una Messa anche al Patronato San Vincenzo a Bergamo celebrata dal superiore generale don Davide Rota.

«Cinque mesi fa – ha ricordato don Dario Acquaroli – in queste ore arrivava la notizia che le condizioni di don Fausto erano senza speranza e poi, nella notte, la notizia della sua morte. Essere qui oggi insieme è un’occasione per trovare forza e speranza, nella consapevolezza che don Fausto è sempre qui con noi».

Don Fausto Resmini era nato a Lurano, ma poi era cresciuto e si era formato al Patronato San Vincenzo sotto l’ala di don Bepo Vavassori, ereditandone lo spirito di accoglienza e di attenzione verso i più deboli. Ha fondato la Comunità don Milani di Sorisole, per il recupero di minori «difficili» che è diventata punto di riferimento di tutto il nord Italia. È stato per anni anche Cappellano del carcere.

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