La tragedia che si ripete
Nove anni fa morì Simone

Sulla tomba di Simone, al piccolo cimitero di Ubiale, era stato posato nei giorni scorsi un mazzo di rose con un cuore, in occasione del triste anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 28 gennaio 2010.

«Una comunità incredula, stretta attorno a una famiglia che ha sofferto troppo e che ora dovrà continuare una vita senza i due figli, persi nello stesso modo». Don Gianmarco Vitali, parroco di Ubiale Clanezzo, riassume con queste parole il dramma che la comunità di Ubiale sta vivendo dall’alba di domenica, quando il piccolo centro si è svegliato apprendendo della morte di Gabriele Pesenti.

La stessa comunità che, a fine gennaio del 2010, aveva già pianto il fratello Simone, morto anche lui a 19 anni in un incidente stradale a Botta di Sedrina. All’epoca Gabriele aveva 10 anni. Papà Renzo, meccanico, e mamma Carmen, casalinga, vivono in una casa di via Plana, al civico 4: la famiglia è molto conosciuta in paese. Domenica all’abitazione non c’era nessuno: papà e mamma hanno raggiunto il Papa Giovanni di Bergamo, dove Renzo ha accusato un malore.

Sulla tomba di Simone, al piccolo cimitero di Ubiale, era stato posato nei giorni scorsi un mazzo di rose con un cuore, in occasione del triste anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 28 gennaio 2010. Quella sera, attorno alle 22, Simone era su una Peugeot con l’amico Edoardo Moioli, vent’anni, di Brembilla. I due erano diretti a un locale di Sedrina quando, sulla strada provinciale, l’auto finì accartocciata sotto la motrice di un tir. Per i due giovani, che erano entrambi studenti, non ci fu nulla da fare.

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