L’incidente e la rinascita dal coma
Volley, il coach si racconta
Dici pallavolo in Val Brembana e subito ti viene in mente lui, Fausto Rota. Poco più che ventenne e su invito del padre Luigi, inizia ad allenare un gruppo di ragazze della scuola media di San Giovanni Bianco, desiderose di emulare la cartoon-star di allora, Mimì Ayuhara.
È l’esordio di un’avventura, quella del «Centro pallavolo 27» della Valle Brembana, che, anno dopo anno, si amplierà straordinariamente, fino a oggi, dopo ormai 35 anni. Con un movimento di centinaia di atleti, decine di squadre e tecnici. E un’anima, appunto.
Quella di Rota, geometra, ex universitario, con una storia tra sport, cadute e rinascite personali, che ora sono diventate un libro, «Il castagno della Mann», 544 pagine, edito da Albatros (in vendita nelle librerie della valle e non solo. La prima presentazione il 17 marzo nella sala polivalente di San Giovanni Bianco).
Snodo del racconto e della sua vita, l’incidente del 24 aprile 2004: mentre pedala sulla ciclabile della Valle Brembana a Lenna finisce contro un’auto parcheggiata a lato, batte la testa. È gravissimo e va in coma. Il recupero è difficilissimo ma l’allenatore, dopo cinque mesi, torna ad allenare e a guidare le sue squadre verso traguardi prestigiosi.
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