Oltre il Colle, ferita nel rogo di casa
Gara di solidarietà per la donna ustionata

È ricoverata al Niguarda di Milano. Raccolta fondi a Zorzone per beni di prima necessità. Il figlio: «Grazie ai chi ci sta aiutando e ai Vigili del fuoco che l’hanno salvata».

Si trova ricoverata al Niguarda di Milano la signora di 80 anni che lunedì 8 aprile è stata tratta in salvo dai vigili del fuoco di Zogno intervenuti nell’incendio della sua abitazione a Oltre il Colle. In suo sostegno, gli abitanti di Zorzone nei prossimi giorni attiveranno una raccolta fondi per l’acquisto di beni di prima necessità.

La donna è stata trasferita dal «Papa Giovanni» di Bergamo al reparto grandi ustioni del Niguarda di Milano martedì mattina, a causa delle gravi ustioni di secondo e terzo grado che ha riportato, in modo particolare alla schiena e ai glutei. «Mia sorella che vive a Capriate e io che abito a Oltre il Colle ci stiamo dividendo tra Milano e Oltre il Colle per seguire la mamma e la casa bruciata - spiega il figlio Flavio -. Lavoro alla Serbaplast e lunedì, quando si è verificato l’incendio ero in trasferta, ma sono corso subito a Oltre il Colle, sperando di poter fare qualcosa. Sto realizzando appieno solo in questi giorni quel che è successo, il fondamentale e prezioso operato dei vigili del fuoco e il contributo di residenti, tutti hanno dato una mano. Voglio ringraziarli tutti pubblicamente, soprattutto i vigili del fuoco, senza i quali nostra mamma non ci sarebbe più. Sabato i giovani del paese si sono offerti volontariamente di darmi una mano per pulire la casa, dove nel frattempo mercoledì c’è stato il sopralluogo del sindaco e del tecnico comunale che hanno confermato l’inagibilità dell’edificio. I giovani mi hanno detto che arriveranno con trattore e pale così da velocizzare le operazioni, ma ci sono tanti interventi da fare, impianti da rifare e solette da rinforzare. Gli appartamenti sotto al nostro saranno più veloci da sistemare, quello sopra invece è rimasto gravemente danneggiato.

«La mamma sta relativamente bene – continua – è cosciente anche se ancora piuttosto provata. Ricorda quanto è successo, ricorda il fumo che, uscito da una vecchia cucinetta ora adibita a ripostiglio, ha invaso tutto l’appartamento, e l’impossibilità di guadagnare la porta d’uscita poiché il fumo le ostruiva il passaggio. Da lì la decisione di rifugiarsi sul terrazzo, ma comunque a diversi metri d’altezza da terra e con le fiamme che l’avevano raggiunta. È stata un’esperienza traumatica, che l’ha scossa».

Ma fortunatamente può almeno raccontarla. Così come i due vigili del fuoco eroi che si sono gettati nell’appartamento in fiamme per salvare l’anziana: sono entrambi a casa con diversi giorni di prognosi per rimettersi dalle ustioni, ma «super contenti di aver lavorato tutti bene» e soprattutto di aver raggiunto l’obiettivo e salvato la signora e il figlio.

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