Rilancio turistico in Val Brembana
Fare squadra il principale obiettivo

Punti di forza: le acque, le terme, la fama, la vicinanza a Milano e all’aeroporto di Orio al Serio, il liberty ma anche natura, cultura, enogastronomia e storia. Punti di debolezza: alberghi di basso livello, pochi servizi per il turista, scarsa comunicazione, la viabilità difficoltosa, ma soprattutto l’assenza di una cabina di regia nell’organizzazione e nella promozione.

Il quadro è quello che emerge da una tesi di laurea, quello che gli stessi amministratori hanno confermato. Oggetto, la realtà termale di San Pellegrino e, più in genere, di fatto, il turismo in Valle Brembana. La tesi, dal titolo «Marketing territoriale per le realtà termali. Il caso studio di San Pellegrino» (facoltà di Sociologia alla Bicocca di Milano) è di Silvia Duchini, 24 anni di Ranica, presentata nei giorni scorsi anche alla comunità di San Pellegrino durante un incontro in municipio; per cercare di fare una fotografia dello «stato di fatto» turistico della valle, e da qui partire per uno sviluppo il più possibile incisivo.

Iniziando magari da quelle centomila presenze superate in un anno da «QC Terme» a San Pellegrino, oggi più che mai punto di forza attorno a cui costruire magari il resto. È stato detto: le terme hanno portato soprattutto singoli arrivi (oltre 10 mila negli alberghi di San Pellegrino, come non accadeva da almeno 30 anni), ma poche presenze in più (numero di arrivi per giorni di permanenza). Fare squadra è il principale obiettivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA