San Pellegrino superstar in Cina
Il sindaco firma gli autografi sulle bottiglie

Sul tavolo girevole passano la prelibata anatra pechinese e il the bianco da 24 mila euro al chilo. Alla cena di gala organizzata nel più prestigioso resort di Pechino ci sono vip e imprenditori, attrici e golfisti. La star, però, è lui, il sindaco di San Pellegrino terme.

Quando viene presentato scatta l’ammirazione generale. Dopo aver cercato di superare la prova bacchette (per mangiare), a Vittorio Milesi tocca vincere la proverbiale ritrosia brembana e firmare gli autografi sulle bottiglie di acqua Sanpellegrino, considerate prezioso cadeau per gli ospiti. È il benvenuto riservato in Cina alla delegazione bergamasca, composta anche dal presidente della Provincia Matteo Rossi e da Daniele Belotti, membro in quota Regione della Fondazione Italia-Cina, in visita istituzionale.

È una Cina affamata (in questo caso assetata) di made in Italy, di cultura, di bellezza. E di green economy. È la Cina che non ci si aspetta. A due ore di volo dalla Grande Muraglia c’è Changbaishan, la regione più orientale e remota, al confine con la Russia e la Corea del Nord. Un’area dichiarata patrimonio naturale mondiale dall’Unesco, «holy land», un paradiso, la definiscono le guide turistiche. E non hanno torto. Dimenticatevi i cieli opachi e le mascherine antismog.

Montagne (col monte sacro del lago Celeste a dominare), foreste e terme circondano Erdao Bahie Town, il centro che ambisce a diventare la capitale cinese della «civiltà ecologica». «Se le persone stanno bene con gli alberi, i fiori e gli animali, anche le persone stanno meglio»: non è il manifesto di un ambientalista integralista, ma di mister Xie Zhongyan. Il sindaco di Changbaishan, e segretario regionale del partito, seduto nel giardino del Purple Jade, hotel pluristellato ed ecosostenibile, con lama e pavoni veri che si muovono in totale libertà, spiega la sua filosofia: «Nel mondo ci sono tante religioni e tanti popoli diversi, ma se l’ambiente non sta bene, le cose non vanno».

Nel quartiere tutto attorno, infatti, si alzano gru come ali di gabbiano, i cantieri sono cinti da pannelli-rendering che rappresentano le architetture del futuro: i vecchi edifici sono stati rasi al suolo, al loro posto sorgeranno villaggi ecosostenibili, piste ciclabili, boschi urbani, giochi d’acqua. Per strada zero carte o mozziconi, traffico regolarissimo, un’atmosfera svizzera, rarefatta e quasi surreale. È da qui che mister Xie lancia la sua sfida globale: il T20, alleanza tra venti località mondiali considerate al top per qualità di vita e di accoglienza, selezionate dal governo cinese e dai principali enti turistici locali. In questo asse s’inserisce San Pellegrino, unico nome italiano ammesso, insieme a Sirmione e Como.

© RIPRODUZIONE RISERVATA