Ubiale, la lapide del giovane Bara distrutta
Gli amici sui social: «Siamo indignati»

La lapide di Mamadou Liam Thiam, detto «Bara», senegalese di Almè, che perse la vita a vent’anni la sera del 22 luglio 2017 a Ubiale Clanezzo, è stata distrutta.

La lapide di Mamadou Liam Thiam, detto «Bara», senegalese di Almè, che perse la vita a vent’anni la sera del 22 luglio 2017 a Ubiale Clanezzo, è stata distrutta . L’immagine della lapide distrutta sono state diffuse sui social da un’amica. A tre anni di distanza dalla morte del ventenne non è ancora stata fatta luce sulle ragioni di quella caduta in un burrone dopo una corsa e rincorsa forsennata di 100 metri.

«Io non so cosa ci sia nel cuore della gente – scrive l’amica Iride Pellegrinelli in un post su Facebook –. So che Bergamo é un gran paese, un paese con gente buona, gente che ce la fa sempre. Ma Bergamo non può essere anche questo. Una persona può avere le proprie convenzioni, una persona può essere razzista per ragioni che lui conosce e in cui crede , ma una persona non può fare questo. Fare questo disonora ogni tipo di educazione che tu possa aver ricevuto, fare questo disonora il luogo in cui vivi. Non possiamo non rimanere indignati quando la lapide di un ragazzino morto a 20 anni, viene presa a calci e rotta con una mazza.

Io non so cosa ci sia nel cuore della gente.So che Bergamo é un gran paese, un paese con gente buona, gente che ce la...

Pubblicato da Iride Pellegrinelli su Lunedì 27 luglio 2020

«Chiedo a tutti i genitori, tutti i fratelli, tutti i figli, tutti gli amici, di immaginare che nel bel mezzo della notte si riceva una chiamata : “siamo spiacenti di informarla che il suo amico, suo figlio, suo fratello é stato trovato morto” e poi passati tre anni di andare a portargli dei fiori e trovare la sua lapide distrutta» conclude l’amica.

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