Cento medici di famiglia in arrivo
per vaccinare al Palasettembre

Chiuduno, i rinforzi consentiranno di potenziare le linee vaccinali del centro che «viaggia» oltre quota mille dosi al giorno e anche di quelli che saranno aperti a Clusone e a Rogno.

Viaggia stabile sopra quota mille vaccinazioni al giorno la campagna promossa dall’Asst Bergamo Est al Palasettembre di Chiuduno. Ritmi che aumenteranno nelle prossime ore, anche grazie a truppe di rinforzo appena annunciate. «Venerdì Ats Bergamo ci ha fatto avere una lista di 100 medici di famiglia che entreranno nelle nostre linee vaccinali a Chiuduno, ma anche in quelle che stiamo per aprire a Clusone e a Rogno – fa sapere l’infettivologo dell’Asst Bergamo Est, Enrico Bombana –. Sabato c’erano già sette medici di base attivi sulle 19 linee del Palasettembre, e questa disponibilità va a ingrossare le fila di una truppa composta da camici bianchi pensionati, personale del bando Arcuri e dipendenti ospedalieri».

La campagna nell’hub di Chiuduno, fra i più grandi della provincia (ieri si sono vaccinate al Palasettembre persone di Bergamo e perfino di Schilpario, non proprio dietro l’angolo), è ormai costantemente sopra quota mille vaccini al giorno, «con una media – precisa Bombana – di circa 1.300». Nella giornata di giovedì sono stati somministrate 1.054 dosi (di cui 588 Pfizer, 216 AstraZeneca, 250 Moderna) mentre in quella di venerdì 1.028 (di cui 596 Pfizer e 432 AstraZeneca). La previsione dell’Asst Bergamo Est è quella di arrivare ad una media di 1.700 somministrazioni giornaliere a partire dalla prossima settimana, per poi raggiungere un picco fra le tre e le quattromila iniezioni nel mese di aprile, quando – dosi e personale permettendo – partirà la vaccinazione di massa. Nel frattempo, fra rinunce (poche) e richieste di spiegazioni (molte), ieri i medici e gli infermieri vaccinatori del Palasettembre di Chiuduno si sono trovati a fare i conti con le impressioni negative su AstraZeneca. Gli eventi avversi segnalati nei giorni scorsi in Sicilia – per cui non è stato dimostrato alcun nesso di causalità con la vaccinazione, come ripetono in coro le autorità sanitarie – e il ritiro in via prudenziale del lotto Abv2856, hanno spinto molti cittadini a chiedere informazioni aggiuntive nei box, prolungando di parecchio i tempi dell’anamnesi.

«Ma a metà pomeriggio ci risultavano solo tre rinunce – fa sapere Bombana, che in questi giorni lavora anche come medico vaccinatore –. È lecito che i cittadini abbiano qualche dubbio, soprattutto vista l’eco che è stata data alla notizia di due eventi avversi: ma il nostro lavoro è quello di ricordare che non è stato stabilito alcun nesso di causalità. Quel che stiamo facendo in queste ore è quindi rispondere alle domande delle persone mostrando i dati scientifici: non dobbiamo convincere nessuno, solo informare».

Informazioni che ieri il dottor Bombana ha mostrato anche ad una cittadina 74enne che, nel sapere sarebbe stata vaccinata con AstraZeneca e non con Moderna, si è opposta al punto tale da far intervenire i carabinieri di Grumello del Monte: «La signora credeva di ricevere il vaccino Moderna, come le era stato comunicato in fase di prenotazione – ricostruisce l’infettivologo –. Ma nel frattempo l’11 marzo dal Ministero è arrivato il via libera al vaccino di AstraZeneca per tutte le fasce d’età, salvo per particolari patologie: quando le abbiamo mostrato la documentazione ministeriale e le abbiamo fornito tutte le spiegazioni, i toni si sono abbassati. La signora non ha fatto il vaccino, ma ci ha spiegato che valuterà il da farsi con il suo medico di base».

Incertezze e bufale

Dubbi e incertezze con cui il personale vaccinatore ha una certa dimestichezza, sviluppata ben prima della questione AstraZeneca: «A campagna appena avviata c’erano persone che non intendevano vaccinarsi con Pfizer poiché temevano modificasse il dna, e quindi ci dicevano che avrebbero aspettato AstraZeneca – ricorda Bombana -. In quel caso si trattava di una bufala vera e propria. Oggi ci troviamo invece di fronte a sospetti eventi avversi per cui non è stato appurato alcun nesso di causalità: la stragrande maggioranza delle persone ha ben capito che i vaccini sono sicuri, e a fronte di ben poche rinunce oggi (ieri,ndr) ci siamo trovati a vaccinare con AstraZeneca un intero esercito di insegnanti che non ha avuto alcun dubbio».

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