Dal coma al ritorno a scuola
«Andò come mi disse Amadei»
Hillary Ruggeri ha 17 anni, e un grande affetto verso il vescovo che ha guidato la diocesi dal 1991 al 2009. Vive a Telgate con il papà Dario, la mamma Cinzia e il fratello Marco. «Nel 2007 – racconta – il vescovo Amadei venne in visita alla scuola La Traccia di Calcinate.
Avevo con me la foto della mia Prima Comunione con i miei familiari. Gliela mostrai chiedendogli una benedizione per mia mamma, che era ricoverata in ospedale. Il vescovo mi accarezzò e diede la sua benedizione». L’anno successivo è Hillary, quando ha 9 anni, a essere ricoverata agli Ospedali Riuniti. Un intervento chirurgico di routine evolve al peggio. «Andò in coma e per mesi fu ricoverata in Terapia intensiva — racconta la mamma —. I medici ci avevano detto che un miglioramento era impossibile. Era tenuta in vita dall’alimentazione artificiale e da diversi macchinari». Poco prima di Pasqua ai Riuniti giunge il vescovo Amadei. In Terapia intensiva incontra i genitori di Hillary. «Gli abbiamo raccontato l’episodio della foto e si è ricordato di lei. L’ha benedetta, ha recitato un’Ave Maria e poi ha detto: “La prossima volta ci vediamo alla Traccia”».
Hillary si riprende, viene trasferita in un centro di riabilitazione a Bosisio Parini. Le sue condizioni migliorano. Ricorda la mamma: «Ha aperto gli occhi, ha cominciato a esprimersi con l’alfabeto muto e poi a parlare, con molta fatica. E le sue prime parole, fra le lacrime, furono sulla visita di Amadei in ospedale. Questo ricordo ha sbalordito tutti, anche i medici, visto che era in coma». «Eppure ricordavo perfettamente la visita e le parole del vescovo», aggiunge Hillary. Che si riprende completamente e nel gennaio 2009 torna a scuola. A fine anno viene a sapere della malattia del vescovo. Gli scrive per Natale, chiedendo di poterlo incontrare. Lo fa il 19 dicembre, 10 giorni prima della morte: «Era in carrozzina e aveva la maschera per l’ossigeno. Gli ho detto: “Un giorno lei ha pregato per me, ora spetta a me pregare per lei”. Poi gli ho donato un bouquet di rose bianche, che sono rimaste nella sua camera fino al giorno della morte. Il vescovo ha tolto la mascherina e mi ha dato un bacio». Hillary quel giorno ha fatto due promesse: pregare ogni sera per il vescovo Roberto e partecipare ogni anno alla Messa in San Paolo.
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