Lotta alle alghe nel lago
Accordo per salvare il Sebino

Si chiama «rinaturazione» ed è quel processo che verrà attuato sul Basso Sebino per riportare i fondali ad una biodiversità che oggi non esiste più, essendo ormai colonizzati dalla «Vallisneria Spiralis».

Il progetto, in fase di redazione da parte della Provincia di Bergamo, vedrà pronta la bozza definitiva alla fine di questo mese di marzo. Intanto ne parla Giuseppe Faccanoni, presidente dell’Autorità di bacino lacuale, l’ente che, dopo anni di pulizia superficiale del lago e tonnellate e tonnellate di alghe raccolte, ha spinto perché il problema fosse preso in considerazione dalla Regione Lombardia ed ha ottenuto un risultato. «Finalmente ci avviciniamo a quella che può essere considerata la soluzione definitiva - conferma Faccanoni -: il nuovo accordo tra quattro enti, cioè Regione Lombardia, Provincie di Brescia e Bergamo e Autorità di Bacino è stato firmato; tutti gli enti mettono a disposizione 150mila euro ciascuno per far fronte da una parte alla “rinaturazione dei fondali”, compreso quello del lago d’Endine con il canneto che avanza, e dall’altra alla raccolta delle alghe che si distaccano».

La Vallisneria, con la sua forza colonizzante e la sua natura invasiva, sta creando danni tali che potrebbero essere irreversibili, con la sparizione della biodiversità lacustre e di specie ittiche.

I tempi previsti sono abbastanza brevi: con la pubblicazione del bando in aprile e l’aggiudicazione in maggio, la prima fase sperimentale potrebbe già essere realizzata tra ottobre e novembre, per poi concludersi il prossimo anno. Nel bilancio di previsione dell’Autorità di Bacino, da poco approvato, è stata inserita la «partita alghe» così come trovano voce altre tredici opere strutturali, in co-finanziamento con Regione Lombardia. Tra queste spicca lo scivolo nel cantiere di Navigazione Lago d’Iseo, a Costa Volpino, e numerosi altri lavori che interessano soprattutto porti e infrastrutture della navigazione. «Quest’anno la cifra degli interventi sui laghi d’Iseo, Endine e Moro è molto alta e si attesta sui tre milioni di euro - riepiloga Faccanoni -: è al di sopra di quanto è stato richiesto in Regione negli anni scorsi e quindi non sapremo cosa e quanto ci verrà concesso fino alla fine del mese di aprile».

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