Gli amici: Manuel rimarrai sempre con noi
Trescore, la promessa consegnata al cielo

L’addio al 19enne Manuel Cremaschi, morto sabato scorso in un incidente stradale a Entratico. I messaggi degli amici volano nel cielo con i palloncini bianchi al funerale celebrato a Trescore.

Con grande commozione e affetto la comunità di Trescore si è riunita nel pomeriggio di martedì 13 ottobre per salutare Manuel Cremaschi per l’ultima volta dopo che sabato notte ha perso la vita in uno schianto sulla sua Renault Clio lungo la via Nazionale a Entratico. Stava percorrendo la statale 42 diretto a casa per riportare l’auto e salire su quella degli amici per proseguire la serata quando, poco dopo mezzanotte, forse per il manto stradale scivoloso per la pioggia, ha perso il controllo della vettura ed è finito contro una recinzione sotto gli occhi degli amici che viaggiavano dietro di lui. Manuel avrebbe compiuto 20 anni il 9 novembre prossimo.

Tantissime le persone che si sono strette intorno alla famiglia: ai genitori Marco e Paola e alle sorelle Nicole e Francesca dentro e fuori la chiesa parrocchiale, pur nel rispetto delle normative di sicurezza anti-Covid. I cantori del coro Shalom di Palazzolo sull’Oglio hanno animato l’intera funzione.

«Questo è un momento di tale intensità che ogni parola rischia di rovinarlo - ha detto nella sua omelia il parroco di Trescore, don Ettore Galbusera, che ha celebrato il funerale con il parroco di Spinone, don Giovanni “Vanni” Foiadelli –. Davanti a noi c’è un giovane con una storia di appena una manciata di anni, troppo pochi perchè la sofferenza non sia immane. Si presentano di fronte a noi due strade: quella della disperazione e quella della speranza. La disperazione ci chiude davanti ai perché. Ma la speranza ci apre alla vita. Manuel è morto a mezzanotte e mezza, che era appena iniziata la domenica, il giorno del Signore. Noi vogliamo consegnarlo alla vita».

In ricordo dell’amico, a cui «abbiamo voluto molto bene» ha detto don Foidaelli, la parrocchia di Spinone poserà una targa con dedica nella chiesetta romanica dei Santi Pietro in Vincoli, accanto alla parrocchiale del paese, dove verranno realizzati, con i contributi raccolti dai ragazzi e dal sacerdote, un leggìo e due candelabri in ferro battuto: sarà l’ultimo omaggio a quello che i giovani di Spinone hanno definito «un uomo con dentro ancora un po’ di adolescenza, un ragazzo già serio e maturo». Queste ultime parole si trovano in una lettera scritta dall’ex coordinatore del Cre Simone Facchinetti per la meditazione di lunedì sera nella chiesa parrocchiale di Spinone, a cui hanno preso parte circa ottanta persone, tra cui anche i genitori di Manuel. La lettera termina così: «Non ti dimenticheremo mai, e questa non è una promessa, è una certezza».

All’uscita della chiesa di San Pietro Apostolo di Trescore, gli amici di Manuel Cremaschi hanno lanciato in alto tanti palloncini bianchi, firmati, con dediche, tra cui un paio con sopra un semplice «rimarrai sempre»: “«È un segno di rispetto e di amore - hanno spiegato - per un ragazzo serio, buono, affidabile». Quasi tutti i giovani venivano da Spinone sul Lago, paesino in cui Manuel aveva abitato fino a due anni fa e vissuto con intensità l’ambiente dell’Oratorio e del Cre. Il feretro del 19enne, rimasto ucciso nella notte tra sabato e domenica in un incidente stradale a Entratico, su via Nazionale, era coperto di rose, bianche come i palloncini. Intorno lo accompaganvano i familiari, la madre Paola, il padre Marco, le sorelle Nicole e Francesca, i conoscenti, gli operai colleghi di lavoro della ditta di pavimentazione di famiglia. Molti gli abbracci, su molte facce brillavano occhi lucidi. Poi, un piccolo gruppo si è spostato al cimitero di Trescore per la cerimonia di sepoltura.

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