Tenta furto di cavi elettrici a Zandobbio
ma si ustiona: scarica da 15 mila volt

È un tentativo di furto con la scossa quello che si è verificato nel pomeriggio di venerdì 29 maggio nelle campagne di Zandobbio.

Un giovane della zona, infatti, è rimasto folgorato mentre stava cercando di rubare dei cavi di rame da una cabina di media tensione di 15 mila volt, in via Fornace, fuori dal centro, sul confine con la frazione Selva. Si tratta di C. M., un 26enne, pregiudicato. Il giovane ha riportato ustioni di secondo grado alle mani e alle braccia ed è stato ricoverato in codice giallo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Non è in pericolo di vita ed è sempre rimasto cosciente.

I fatti sono accaduti pochi minuti dopo le 17. A quell’ora è stato lui stesso a dare l’allarme al 112. Ma con una ricostruzione che, secondo i primi accertamenti eseguiti subito dopo, sarebbe lontana dalla realtà. Credeva che nessuno l’avesse notato in azione, quel tratto di via Fornace infatti si trova vicino al cimitero ed è attraversato soprattutto da gente in bici: C. M. ha raccontato ai soccorritori di essere rimasto folgorato da una vicina recinzione di cavalli che si affaccia sulla strada, nel mezzo di una camminata. Una versione che ha lasciato non pochi dubbi, confermati dagli accertamenti effettuati dai carabinieri di Trescore che indagano e dai vigili del fuoco di Bergamo.

La recinzione «incriminata» infatti è alimentata da una batteria di soli 12 volt e ieri pomeriggio era completamente scarica. Quindi non avrebbe potuto causare ustioni di secondo grado. Sono stati i tecnici di E-Distruzione intervenuti sul posto in serata a fare chiarezza su questo aspetto e ad escludere la possibilità che il 26enne fosse rimasto folgorato dalla rete.

Dopo l’intervento dei soccorritori, l’ambulanza della Croce rossa di Entratico e l’automedica da Bergamo, che hanno trasportato l’ustionato in ospedale, gli accertamenti da parte delle forze dell’ordine sono andati avanti per oltre un paio di ore. In via Fornace c’era una pattuglia degli uomini dell’Arma insieme a due mezzi dei vigili del fuoco dal comando provinciale. Presente fin da subito anche il sindaco del paese Mariangela Antonioli che, appresa la notizia del giovane ustionato, ha annunciato «accertamenti tecnici su quanto accaduto». Durante l’intervento è giunto anche il gestore del recinto, un’area ampia mille metri quadrati. L’uomo ha escluso fin da subito la possibilità che il giovane fosse rimasto ustionato dalla rete: «La batteria era scarica, non ho dubbi su questo», ha ribadito fin da subito. E le verifiche tecniche non l’hanno smentito.

Ora le indagini vanno avanti. Nelle prossime ore i militari andranno a sentire il 26enne ustionato, per il momento non sono scattati provvedimenti a suo carico.

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