Bergamasco ucciso in Spagna
La salma è arrivata in Italia

Non è ancora stato fissato il giorno del funerale di Claudio Lanfranchi, il 49enne di Ardesio ucciso in Spagna il 21 gennaio scorso.

È arrivata martedì 16 febbraio alle 16,35 in Italia, proveniente da Barcellona, la salma di Claudio Lanfranchi, il 49enne di Ardesio ucciso il 25 gennaio in Spagna, dove viveva da un anno insieme alla fidanzata. Il feretro è stato custodito nella notte in una sala dell’aeroporto di Milano Malpensa e alle 9 di questa mattina inizieranno le operazioni burocratiche della procedura di sdoganamento sanitario.

Nel primo pomeriggio di mercoledì 17, il corpo di Lanfranchi dovrebbe essere trasportato nell’abitazione della mamma Piera Mazzoleni, in via Montanelli a pochi metri dal campanile della parrocchiale di San Giorgio ad Ardesio. Non è ancora stata definita la data del funerale, che dovrebbe comunque svolgersi nella chiesa parrocchiale, poiché non sono ancora certi i tempi dell’arrivo in paese del corpo del 49enne. Secondo l’autopsia eseguita ad Alicante a provocare la morte di Lanfranchi non sono state le coltellate inflitte dai tre italiani incappucciati che sono andati a ucciderlo a casa. L’uomo, invece, sarebbe morto soffocato nella sua abitazione al civico 148 di calle Vincente Blasco Ibanez ad Alicante.

Secondo gli investigatori spagnoli, alla base del delitto ci sarebbe un regolamento di conti maturato nell’ambito dello spaccio di droga che ad Alicante movimenta un grosso giro d’affari. Lanfranchi insieme alla compagna romena viveva nel complesso residenziale «Calas de Campoamor». Gli altri residenti, di origini britanniche, hanno descritto il bergamasco come un uomo riservato ma con strane abitudini: riceveva visite a tutte le ore da gente sempre diversa. Lanfranchi ha avuto un passato burrascoso: era stato arrestato per spaccio di cocaina, hashish e marijuana. Ma prima che il gip emettesse le ordinanze di custodia in carcere, Lanfranchi si era già trasferito forse in Spagna e da allora risultava irreperibile.

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