Burocrazia contro il grande cuore alpino
Odissea per donare un’auto a Colere

Nemmeno il grande cuore degli alpini può abbattere la burocrazia. Quello che è successo a Colere è la conferma: cavilli e regole bloccano il dono di un auto per trasportare gli anziani.

La vicenda inizia a luglio quando l’associazione decide di destinare il ricavato dell’annuale Festa della Montagna all’acquisto di un’auto per sostituire quella, sempre donata dagli alpini, che dal 2004 trasporta gli anziani del paese. «Si voleva replicare quanto fatto nel 2004 – racconta il capogruppo Aronne Belingheri – quando avevamo donato l’auto al Comune, firmando una convenzione per la gestione specifica del servizio di trasporto». E qui iniziano i problemi. «Parlando con il segretario comunale – continua – abbiamo scoperto che l’auto doveva essere intestata alla Comunità montana (che ora gestisce i servizi sociali anche per il Comune di Colere) oppure a noi. Per snellire i tempi – spiega Belingheri – abbiamo pensato di preparare noi una convenzione, copiando quella precedente, e il 27 settembre l’abbiamo mandata al segretario. Pochi giorni dopo è lui a contattarci sottolineando che il documento doveva essere siglato con la Comunità montana, che gestisce in forma associata il servizio, e non con il Comune. Mi ricorda anche che i danni, gli incidenti e via dicendo sarebbero stati solo a carico nostro. Ho ribadito che non mi sembrava giusto, ma mi ha risposto che non c’era altra soluzione». Quando gli alpini leggono la bozza da firmare restano senza parole: «Abbiamo scoperto che oltre a farci carico tutte le spese per i danni causati dai volontari all’auto e a loro stessi, avremmo dovuto farci carico di tutta l’organizzazione del servizio con le relative responsabilità. Abbiamo deciso di fermarci e di non comprare l’auto. Quello che dispiace di più è che in tutto questo tempo non c’è stata mai occasione di un dialogo costruttivo con il Comune».

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