Disastro del Gleno, mercoledì 21 settembre il ricordo a Villa di Serio

L’incontro. Un podcast racconta il tragico evento nella voce narrante di Tiziano Incani, in arte Il Bepi, noto cantautore bergamasco. Mercoledì 21 settembre alle 20,45 la proiezione del film del regista Francesco di Martino «Gleno: dove finisce la valle», con ingresso libero nella suggestiva corte di villa Carrara sede della biblioteca e del comune (in caso di maltempo nell’attigua sala delle Carrozze).

Il disastro della diga del Gleno verrà rievocato a Villa di Serio nel racconto dal titolo «Il boato poi il vento» podcast narrato dal Bepi, su iniziativa dell’assessorato alla cultura in collaborazione con la biblioteca, nell’ambito del carnet «Eventi in villa Carrara». Correva l’anno 1923. Nel mese di ottobre a causa delle forti piogge, la diga per la prima volta si riempì d’acqua e nel mese successivo iniziarono a verificarsi numerose perdite, soprattutto sotto le arcate centrali della diga. Il primo dicembre alle 7,15 la diga crollò e 6 milioni di metri cubi di acqua d’acqua, fango e detriti precipitarono dal bacino artificiale a circa 1.500 metri di quota, fino al lago d’Iseo. Fu una catastrofe. L’enorme massa d’acqua preceduta da un terrificante spostamento d’aria distrusse le centrali di Povo e Valbona, il ponte Formello e il Santuario della Madonnina di Colere. Il primo borgo colpito fu Bueggio, poi Dezzo, Azzone, Colere e Mazzunno e oggi sono ancora visibili i segni lasciati dal passaggio dell’acqua nella gola della via Mala.

Una tragedia raccontata nel film «Gleno: dove finisce la valle» del regista Francesco di Martino che verrà proiettato mercoledì 21 settembre alle 20,45 (per un errore sull’edizione cartacea de L’Eco è stato indicato martedì 20, ndr), con ingresso libero nella suggestiva corte di villa Carrara sede della biblioteca e del comune (in caso di maltempo nell’attigua sala delle Carrozze). Il podcast tratto dal film è il racconto del tragico evento nella voce narrante di Tiziano Incani, in arte Il Bepi, noto cantautore bergamasco, il quale ha dedicato una sua canzone nel 2009, intitolata «Gleno» al crollo della Diga, diventandone, grazie ad una capillare ricerca dei documenti d’epoca, un profondo conoscitore della tragica vicenda.

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