L’idroelettrico in ginocchio, perdite fino al 75 per cento: laghetto sparito sulle Orobie

Energia Sono 13 i grandi impianti nella Bergamasca, decine e decine quelli minori, trenta solo lungo il corso del fiume Serio. Per avere un’idea di come è cambiata la situazione in montagna proponiamo un racconto fotografico.

C’è un laghetto, in Val Sedornia (Gandellino), diventato una desolata pietraia. Normalmente è un grazioso specchio d’acqua profondo oltre 5 metri a 1821 metri di quota. Proponiamo qui il confronto fotografico tra due immagini scattate il 12 giugno 2021 e il 21 giugno 2022.

Chi vive sulla disponibilità d’acqua della montagna è il settore idroelettrico, che sulle Orobie ha visto negli ultimi anni un fiorire di impianti. Tredici i principali, decine e decine quelli minori, solo lungo il Serio se ne contano una trentina. Secondo l’associazione che riunisce gli operatori del settore idroelettrico, le perdite a fine anno sono stimate fino al 75%. A sostenerlo Paolo Taglioli, direttore generale di Assoidrolettrica, che ha scritto una lettera alla presidente della commissione europea Ursula Von Der Leyen, al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Mario Draghi.

Fontana: «Sostegni agli agricoltori»

Il tema siccità è al centro del dibattito della Regione Lombardia: «Stiamo vivendo una situazione eccezionale, di una gravità che non si era mai verificata in questi anni» è il primo commento del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine della riunione tra la Conferenza delle Regioni e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. «In questo momento più che mai - ha proseguito - è importante operare in maniera coordinata e con una linea comune, prendendo in considerazione le opinioni dei tecnici per seguire la strada migliore per risolvere l’emergenza. Poi penseremo a una richiesta dello “stato di calamità” per ottenere i risarcimenti e i ristori per i nostri agricoltori».

«Regione Lombardia, da ormai due mesi - ha continuato - è al lavoro per attivare una serie di interventi che garantiscano l’equilibrio tra le esigenze idropotabili e quelle dell’irrigazione. Va in questa direzione l’accordo con i gestori idreoelettrici per un maggior rilascio di acqua che possa consentire di irrigare i campi e garantire il primo raccolto». Fontana ha concluso con una considerazione rivolta al futuro affinché «si guardi in prospettiva a interventi strutturali sempre più necessari e ormai improcrastinabili nella loro realizzazione»

.Due pagine di approfondimenti su L’Eco di Bergamo di giovedì 23 giugno

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