Lite in famiglia a Rovetta
Donna in ospedale 3 volte

Una 21enne marocchina nel giro di appena due settimane è finita tre volte in ospedale. Nelle prime due occasioni, l’1 e il 10 gennaio, ha attribuito le lesioni a «cadute accidentali», salvo poi però presentare formale denuncia contro il consorte, un 41enne di Rovetta, incensurato.

L’uomo è sottoposto dai carabinieri di Fiorano al Serio alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, convalidata ieri dal giudice Federica Gaudino. Tutta da chiarire la dinamica dei fatti, visto che marito e moglie danno versioni opposte. Nella tarda serata di venerdì 15 gennaio una pattuglia è intervenuta e la 21enne, servendosi di una zia come interprete, ha raccontato di essere stata aggredita dal marito: «Mi ha colpito e sono finita a terra; poi mi ha spinta sul letto premendomi un cuscino sul viso e quando mi sono divincolata mi ha spinto contro una porta a vetri che è andata in frantumi».

«Le cose le ha raccontate sua zia, che non era presente, non mia moglie - ha detto lui, assistito dall’avvocato Enrica Dominoni -. È stata lei che, a una cena coi miei familiari, mi ha preso a ceffoni perché voleva andarsene; a casa ha continuato, mi ha lanciato in faccia una boccetta di profumo e, quando mi sono chiuso in bagno per pulirmi dal sangue, ha rotto la porta a vetri ferendosi. Le altre volte che è finita in ospedale è stato per cadute, come ha dette lei». Il giudice preso atto delle due versioni, delle due denunce e dei referti, ha convalidato la misura cautelare, confermando l’allontanamento dalla casa familiare, con il divieto di contattare la mogli e di avvicinare i luoghi da lei frequentati. Il difensore ha ottenuto un rinvio del processo al 15 febbraio.

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