Tessile e moda piangono Albini
L’eterno «alunno» viaggiatore

Non si fermava mai. Silvio Albini era così. Aveva la valigia sempre pronta. Su e giù dagli aerei. A metà dicembre era negli Stati Uniti, a New York, e all’Epifania telefonava dall’altra parte del mondo, dalla Cina.

Macinava chilometri a piedi ovunque andasse. Amava vedere come veste la gente. Scoprire gli angoli delle città in trasformazione e respirarne l’energia. Conoscere il cibo e le consuetudini. Riempirsi gli occhi dei colori della vita, da Sidney a Los Angeles, da San Francisco a Hong Kong. E vedere e rivedere all’infinito i musei. «Li conosceva tutti, ovunque», ricorda Maurizio Colnago, responsabile stile del marchio Thomas Mason e delle esclusive del gruppo, 48 anni, in azienda da quando ne aveva venti. Il Cavaliere del lavoro Silvio Albini, morto a 61 anni per un malore nella sua casa in Città Alta, ha portato il Cotonificio nel mondo.

Lo ricordano anche due imprenditori di primo livello come Pier Luigi Loro Piana e Paolo Zegna. «In queste ore ho perso un collega, ma anche un amico, una persona di valore e per bene, in assoluto – spiega Loro Piana -: insieme abbiamo fatto tante cose, abbiamo portato avanti scelte coraggiose e lo abbiamo fatto sempre con responsabilità. Con Silvio Albini presidente di Milano Unica sono stati anni di grande coesione, anni difficili per il settore a causa della crisi che ci ha trovato però uniti, grazie a Silvio capace di gestire anche le difficoltà, con grande strategia - spiega -. Ha dimostrato l’importanza di investire anche nei momenti difficili, di amministrare la propria azienda aprendosi sempre a più mercati esteri, diversificando e intensificando il marketing, mettendo in pista più risorse e idee».

«Silvio – racconta Zegna - era prima di tutto un uomo e imprenditore trasparente e onesto, disponibile e attento al suo interlocutore, diretto e concreto nel suo modo di comunicare e di studiare una soluzione a un problema: con queste caratteristiche umane e con queste capacità imprenditoriali, il nostro era un legame professionale ma anche di amicizia e di stima e il vuoto ora è incolmabile».

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Giovedì l’attività degli stabilimenti di Albino e Gandino si fermerà dalle 6 alle 14 per dare la possibilità ai dipendenti di partecipare ai funerali alle 10 in Cattedrale in Città Alta. Il Comune di Albino ha proclamato il lutto cittadino.

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