Ucciso in Namibia durante una rapina
Muore in Africa imprenditore di Castione

La notizia è circolata sui Social, con il triste annuncio pubblicato dal sindaco di Castione Angelo Migliorati. Daniele Ferrari è stato aggredito da due persone, armate di machete e coltelli. Vani i soccorsi.

Dramma in Namibia, dove un imprenditore originario della provincia di Bergamo, Daniele Ferrari, è stato ucciso durante una rapina. La vittima, 52 anni, era nato in Africa, dove i genitori si erano trasferiti da Castione della Presolana oltre mezzo secolo fa per motivi di lavoro. La famiglia ha sempre mantenuto contatti con la cittadina d’origine, dove vivono ancora numerosi parenti e dove torna spesso.

A dare notizia dell’omicidio, non a caso, è stato il sindaco di Castione, Angelo Migliorati. «Oggi (mercoledì 15 luglio ndr) è stato ucciso in Namibia, durante una rapina, un nostro concittadino, Daniele Ferrari, importante imprenditore 52enne. La polizia del luogo, in stretto contatto con il consolato italiano, sta effettuando le indagini per individuare i colpevoli e assicurarli alla giustizia», ha scritto su Facebook il primo cittadino, stringendosi «nel dolore alla moglie e a tutta la famiglia, in particolare alla sorella Gloria, agli zii Mariangela e Tarcisio e al cugino Matteo». La notizia ha infatti destato commozione e rabbia nella cittadina dell’alta valle seriana.

La rapina è avvenuta martedì sera nella città di Windhoek, capitale della Namibia, nella riserva di Avis Dam, in una zona dove molte persone, tra cui lo stesso Ferrari, portano a spasso i cani. L’uomo è stato aggredito - ha ricostruito la polizia del posto, secondo quanto riportano alcuni media locali - da due persone, vestite di scuro e armate di machete e coltelli. Lo hanno ferito a morte e si sono dileguati col suo cellulare, un Samsung da poche decine di euro. In soccorso di Ferrari sono intervenuti altri due uomini, a loro volta feriti dagli aggressori e poi medicati in ospedale. Le loro condizioni non sembrano preoccupare. Nel frattempo la sorella di Daniele Ferrari, che vive come lui in Namibia, preoccupata di non vederlo rientrare a casa e per il fatto che non rispondeva al cellulare, si è recata nella zona, scoprendo il corpo senza vita del fratello sembra sulla sua auto, dove si sarebbe trascinato nel tentativo di fuggire.

Imprenditore nel settore delle ristrutturazioni, era sposato ma non aveva figli. Gli investigatori della polizia sono al lavoro per identificare i due aggressori; e chiedono a chiunque abbia informazioni utili di farsi avanti. I familiari della vittima seguono attraverso il Consolato gli sviluppi sulle indagini.

Grande dolore e sconcerto nel paese bergamasco per la terribile notizia.

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