Da Nembro alla Spagna
«Qui sono me stessa»

Lilia Parmigiani, 24 anni da Nembro alla Spagna. Laurea in Turismo e International business management. «A 19 anni ho preso il volo, ho imparato a fare da sola». È giovanissima Lilia, ma ha determinazione e intraprendenza da vendere. «Ho frequentato il Liceo linguistico presso l’istituto “Isis Oscar Arnulfo Romero” di Albino – racconta la ventiquattrenne originaria di Nembro – e subito dopo la fine degli orali e aver ottenuto il diploma, mi sono trasferita a Valencia, Spagna, dove dopo quattro anni mi sono laureata in Turismo e International business management. Fin da bambina sognavo di vivere all’estero, di viaggiare e creare il mio mondo contando solamente sulle mie forze, ed è esattamente quello che ho fatto».

Neanche il tempo di chiudere i libri dopo aver sostenuto l’esame di maturità che Lilia Parmigiani era già su un aereo con destinazione Valencia. La valigia colma di sogni e desideri. «Prima di partire la mia unica aspettativa era quella di poter iniziare una vita mia – sottolinea la giovane –, senza dover ascoltare il parere di nessuno ed essere indipendente al 100%. All’inizio non è stato facile perchè sono dovuta partire da zero ma poi ho iniziato a godermi la mia libertà e a prendermi le mie responsabilità. Le aspettative sono state totalmente rispettate perché, con il passare degli anni, sono diventata sicura al 100% di me stessa, delle mie idee e consapevolezze. Ho studiato in Spagna, dove il cosiddetto Bachelor dura quattro anni, sfruttando però l’opportunità di vivere all’estero il più possibile. Infatti, al terzo anno, dalla Spagna sono volata in Scozia, per seguire il programma ”Erasmus +” nella capitale, Edimburgo».

Una voglia di scoprire, viaggiare e di vivere avventure innata che Lilia Parmigiani possedeva già sin dalla tenera età. «Sono sempre stata una ragazza aperta a nuove conoscenze fin da piccola – confessa la giovane –, soprattutto a quelle di persone di altri Paesi. Ho realizzato, già durante il liceo, durante le vacanze studio a Dublino e Liverpool, che era importante per me migliorare l’inglese, ma soprattutto conoscere molte persone straniere. Il mio scopo è sempre stato cercare di capire come sono fatte le persone che mi stanno attorno, perché in questo modo posso arricchire la mia conoscenza e allo stesso tempo imparare nuovi concetti, per poi poterli elaborare nella mia mente. Mi piace vivere all’estero perché posso essere me stessa senza che qualcuno mi giudichi. In Italia purtroppo è così e anche questo è stato uno dei motivi che mi ha portata a emigrare. L’Italia costringe i giovani a seguire determinate norme sociali che non mi sono mai piaciute, perché nessuno si sente libero di essere se stesso sempre. Parlo a livello di comportamento, abbigliamento, look, caratteristiche fisiche. Penso che la maggior parte dei giovani italiani, almeno una volta, si sia sentita ferita per dei commenti o giudizi, che sinceramente vedo futili ora».

Nelle sue scelte ha sempre potuto contare sull’appoggio e il sostegno della famiglia. «Quello che amo degli spagnoli è l’emozione che mettono in ogni cosa che fanno – racconta Lilia –: in una cena all’aperto, una serata in discoteca con gli amici, un’escursione, un bagno in mare all’alba. In Italia, spesso, non si respira questa sensazione di leggerezza. La cultura culinaria e il clima sono simili, ma il modo di vivere assolutamente no. Di casa mi mancano a volte i paesaggi bergamaschi, la mia famiglia e gli amici stretti. Torno sempre per le festività natalizie e qualche volta durante l’estate. Qualche volta, soprattutto nei periodi di malattia, mi é mancato avere qualcuno che cucinasse per me e soprattutto, nelle domeniche fredde invernali, avrei voluto avere un piatto di polenta taragna che mi riscaldasse. Nei momenti di tristezza e di solitudine, mi manca poter prendere la macchina e vedere subito le mie amiche, ma ormai ho capito che posso risolvere quasi tutti i miei problemi da sola, e se non possibile, una chiamata, un po’ di supporto, e passa tutto».

«Non tornerei mai a vivere in Italia, forse solo se fossi obbligata ad aspettare qualche mese prima di ripartire di nuovo. Vedo Bergamo come un bel posto in cui tornare per le vacanze, per l’atmosfera e l’allegria che si crea, ma non mi rappresenta. Parlo comunque sempre bene della mia città ai miei amici stranieri, di modo che così possano essere interessati a conoscerla».

«Ho fatto tantissime nuove esperienze durante questi quattro anni – racconta Lilia Parmigiani –. A parte studiare in un’altra lingua, ho vissuto giorno per giorno la vita spagnola lavorando sempre come guida turistica ma anche nelle pubbliche relazione e come barman. Grazie all’aiuto dei miei compagni di classe e amici sono stata integrata fin da subito e il mio accento italiano è sparito con il tempo. Il mio Erasmus mi ha fatta tornare a sognare ancora di più grazie alla vita universitaria del Regno Unito, a mio parere, un esempio per ogni paese. Studiare, praticare sport, divertirsi, ogni cosa ha il suo spazio».

In questo momento Lilia si trova in Messico per un lavoro come animatrice turistica ma la sua prossima meta lavorativa sono gli Stati Uniti. «I miei progetti futuri si basano sul continuo apprendimento e sulla mia voglia di sperimentare cose nuove, Paesi nuovi e persone interessanti da cui poter imparare. Vorrei realizzare un Master e possibilmente un Phd in Australia o negli Stati Uniti, e nel frattempo ottenere i risparmi di cui avrò bisogno. Mi piacerebbe lavorare come reporter, organizzatrice di viaggi e chissà, magari anche aprire una mia agenzia un giorno. Voglio viaggiare, vivere in Paesi lontani e non smettere mai di sorprendermi. Il mondo é così grande che mi risulta impossibile per ora trovare il mio posto. Penso che ognuno di noi debba trovare la propria strada e che viaggiare e vivere lontani da casa sia la chiave per iniziare ad aprire gli occhi su tante realtà. Contare sulle proprie forze è ciò che ci darà più soddisfazioni»

Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della comunità bergamasca onlus. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].

© RIPRODUZIONE RISERVATA