«Ora Parigi è la mia casa
Qui lavoro ed affetti»

Da bambini tutti abbiamo un sogno, grande o piccolo che sia. Crescendo, poi, ci insegnano che solo «uno su mille ce la fa», che i sogni vanno ridimensionati o messi da parte. C’è un momento preciso della propria vita, però, in cui ognuno di noi sceglie. Sceglie se continuare a sognare o no. Per Marco Gagliano, 41 anni, originario di Bergamo, quartiere Longuelo, quel momento è arrivato durante l’estate del 2003.

«In quel periodo lavoravo alla Mediamarkt a Bergamo, ma avevo deciso di lasciare tutto, il posto fisso, la mia famiglia, tutto, e di andare ad Amsterdam per sostenere un colloquio tramite Randstad. Per quale azienda non lo sapevo, ma la voglia di cambiare era così tanta che sono partito lo stesso. Ho preso l’aereo un giorno in cui in Italia c’erano 30 gradi e sono arrivato in Olanda, dove non ero mai stato prima, che pioveva e c’era vento. Ho preso un treno per andare da Amsterdam a Rotterdam, dove mi aspettava un amico dell’Erasmus che mi avrebbe ospitato e fatto dormire su un divano per qualche giorno. Seduto su quel treno, infreddolito, senza una casa, senza un lavoro, senza sapere cosa sarebbe successo, con in sottofondo la voce gracchiante e dura dell’altoparlante che avvisava le prossime fermate in una lingua a me sconosciuta, l’olandese, mi sono ripromesso che per nessun motivo sarei tornato sconfitto in Italia. Avevo lasciato un bellissimo lavoro, dove mi trovavo bene, e miei affetti, ormai la decisione era presa e indietro non si tornava più. È stato un momento vissuto solo con me stesso, di pochi secondi, ma è stato così importante per me, che il suo ricordo è ancora vivido nella mia mente».

Marco ha scelto di continuare a sognare. Fin da piccolo desiderava più di ogni altra cosa vivere a Parigi e in quel momento del 2003 ha fatto il primo passo verso il suo sogno, che oggi può dire di aver realizzato. Dopo essersi diplomato, nel 1997, al liceo scientifico Mascheroni di Bergamo, Marco si è iscritto al corso di laurea in Scienze politiche internazionali all’Università degli studi di Milano. «Nel 2000, al terzo anno di università sono andato in Erasmus in Svezia, a Stoccolma. È stata un’esperienza importantissima perché mi ha permesso di crearmi tantissime amicizie e contatti che mi sono stati utili poi negli anni successivi e lo sono anche tutt’ora. Terminata la laurea nel febbraio 2002, seppure con l’idea di andare a cercare avventure all’estero, inizio a lavorare in Italia, a Bergamo, prima nello studio commercialistico Cesare Mutti e poi alla Mediamarkt».

Nell’estate del 2003, poi, come detto, Marco lascia tutto e si trasferisce in Olanda. «Tramite il colloquio con Randstad sono finito a lavorare alla Klm. Dopo 2 anni, poi, con un collega della Klm, Jacopo Biadene, abbiamo aperto un’attività d’importazione di vini italiani in Olanda, la JM Wine. Nel 2006 pensavamo addirittura di espanderci a Bruxelles, ma economicamente non siamo riusciti a fare questo salto. A quel punto ho sentito ancora la voglia di cambiare». A fine 2007 Marco vende le sue quote della JM Wine al suo socio e si trasferisce a Cipro, dove inizia a lavorare come tour operator locale per Volare Travel. «Dopo aver viaggiato per conoscere tutto il Medio Oriente, sono stato inserito stabilmente a lavorare a Ayia Napa, da marzo 2007, come responsabile d’area. A fine agosto, però, sento il richiamo di Parigi, città in cui sognavo di vivere fin da bambino. Così, finita la stagione lavorativa, a novembre mi trasferisco a Parigi a vivere con la mia grande amica Martina Mutti».

Inizialmente Marco fatica a trovare lavoro, ma non vuole abbandonare il suo sogno di vivere a Parigi e una cena diventa l’opportunità che stava cercando. «Una sera, quando sembrava impossibile trovare un lavoro che mi permettesse di restare a Parigi, conosco a una cena Filippo Barone che mi racconta della sua attività di servizi immobiliari per italiani a Parigi, Casa Parigi. Decido, quindi, di fargli una proposta per diventare il loro responsabile commerciale, ruolo già ricoperto nei miei precedenti lavori, e vengo preso in prova per tre mesi, da marzo 2008 a maggio 2008, al termine dei quali l’azienda è così felice del mio lavoro che mi assume e io posso restare a Parigi». Ora Marco ha una propria attività di investimento immobiliare internazionale. «Nel 2012 avevo la necessità di creare qualcosa di mio che avesse un respiro internazionale e con Federico Casagrande abbiamo avviato la Gca, società di servizi immobiliari internazionali, che oggi ha sedi a Barcellona, Lisbona, Berlino, Venezia e Milano, oltre che a Parigi. L’obiettivo è quello di continuare a espanderci e aprire nuove filiali in altre città».

Marco oggi può dire di aver realizzato il suo sogno, vivere a Parigi, dove ha anche costruito la sua famiglia. «Dopo 4 giorni che ero a Parigi ho conosciuto una ragazza tedesca, Lisa Sievers, che oggi è la mia compagna e che mi ha donato due bellissimi bambini: Samuel di 6 anni e Anna di 3. Qui ora ho tutto e mi ha raggiunto anche mia madre che ha deciso di trasferirsi per stare più vicino ai suoi nipoti. Ovviamente mi mancano gli amici lasciati in Italia e porto il mio Paese sempre nel cuore, ma qui mi trovo benissimo. Il livello di interazione tra le persone è pazzesco, cosa non così facile da trovare in città e mi piace davvero un sacco. L’offerta culturale poi è mostruosa: teatro, cinema, concerti, tutto quello che puoi cercare, qui, c’è. Forse c’è addirittura troppo ed è difficile scegliere a volte. È incredibile. Magari quando avrò 80 anni, visto che amo la montagna, potrei tornare in Italia e andare a vivere in Val di Scalve, a Vilminore o Schilpario, che secondo me sono dei posti fantastici e unici. Conoscendomi mai dire mai, ma credo proprio che il mio futuro, per tanti e tanti anni, sia qui a Parigi, dove ho sempre sognato di vivere».

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