L'imprenditore di Azzano rapito
per una fornitura non pagata

Hanno aspettato vicino alla sua ditta armati e con il volto coperto, poi lo hanno immobilizzato e portato via nascondendolo nel baule dell'auto. È stato sequestrato per circa sei ore nella giornata di lunedì Sergio De Giorgi, 48 anni, un imprenditore di Azzano San Paolo che è tra i soci della «Eletecno» di Robbiate (Lecco), azienda leader nel settore degli impianti tecnologici industriali.

A porre fine al «rapimento lampo» sono stati i carabinieri di Merate, in contatto con un consulente di fiducia dell'azienda che nel frattempo aveva trattato lo scambio dell'ostaggio con degli assegni per un valore di 80 mila euro. In manette è finito uno dei tre sequestratori, ritenuto dai carabinieri la «mente» del gruppo: si tratta di un piccolo imprenditore di origini palermitane residente a Corsico, che ha un contenzioso economico con la ditta lecchese con cui aveva collaborato in passato. Degli altri due autori del colpo, albanesi a quanto si è potuto apprendere, per ora nessuna traccia.

Tutto inizia lunedì mattina a Robbiate, quando Sergio De Giorgi – originario di Cologno, sposato e padre di due figlie – viene assalito non molto distante dall'azienda lecchese dove si occupa in particolare del settore commerciale e dei contatti con i clienti. La ditta si trova in via Rovedine a Robbiate, nella nuova zona industriale lungo la provinciale 56 Bernareggio-Imbersago: è un'impresa molto conosciuta, che tra i suoi servizi si occupa di costruzione e manutenzione di impianti di riscaldamento e climatizzazione. Tra i suoi clienti ci sono note catene di supermercati, istituti bancari, concessionarie di servizi pubblici e aziende di rilievo nazionale e internazionale.

Al volante della sua Bmw station wagon l'imprenditore bergamasco viene bloccato da una Saab. A bordo ci sono tre uomini incappucciati, di cui almeno uno è armato di pistola. L'uomo viene percosso e bendato, quindi caricato nel bagagliaio della sua auto e portato via. Stando sempre alle ricostruzioni, il bergamasco viene condotto a Pioltello, nel Milanese, all'interno di un'abitazione privata.

Cominciano quindi le trattative, il sequestratore pretende 80 mila euro per rilasciare Sergio De Giorgi. Sarebbe lo stesso imprenditore (che ieri, comprensibilmente scosso per l'accaduto, ha preferito non ripercorrere coi cronisti le tappe della vicenda) a dover contattare con il proprio telefonino un altro socio dell'azienda, Piero Radice, per raccontargli ciò che sta succedendo. Radice si rivolge ad un consulente della ditta, l'avvocato Antonino Crea, una persona di fiducia che mantiene il sangue freddo e in pochi minuti entra in contatto con il sequestratore, concordando le modalità dello scambio.

Il consulente avverte anche i carabinieri di Merate, che nel frattempo si mobilitano per porre fine al sequestro. La cifra di partenza richiesta per la liberazione dell'ostaggio è di 100 mila euro, poi nel corso della trattativa scende a 80 mila. L'incontro per la consegna dei soldi e la liberazione di Sergio De Giorgi viene fissato per lunedì pomeriggio a Ronco Briantino, in via IV Novembre, vicino allo studio dell'avvocato Crea. L'ideatore del sequestro congeda i due complici e si dirige nel luogo dell'appuntamento, portando con sé De Giorgi. Ad attenderlo c'è il consulente dell'azienda, che consegna la cifra richiesta – in assegni firmati, poi recuperati – al sequestratore che quindi rilascia l'imprenditore.

Appostati nelle vicinanze ci sono i carabinieri in borghese del nucleo operativo e radiomobile di Merate, che nel frattempo hanno informato il pm D'Amico della Direzione distrettuale antimafia di Milano. Avvenuto lo scambio, il trentunenne di Corsico si allontana, ma è subito inseguito dai militari: arriva al passaggio a livello della Carnate-Bergamo, quindi inverte la marcia e si dirige verso la località Fornace di Carnate. Viene arrestato e condotto nel carcere di Monza a disposizione dell'autorità giudiziaria. Sergio De Giorgi viene accompagnato all'ospedale di Merate, dove viene medicato e dimesso con una decina di giorni di prognosi. In nottata il rientro ad Azzano.

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