Aeroporto, contro le nuove rotte
linea dura del comitato residenti

Linea dura contro l'aeroporto per i problemi causati dalle nuove rotte: questo è emerso dall’assemblea indetta da un gruppo di residenti di Colognola venerdì 27 novembre all’auditorium S. Sisto, gremito fino all’inverosimile. I quartieri di Campagnola, Colognola e Malpensata chiedono il rispetto delle normative nazionali e comunitarie. «E' stato disatteso il divieto di voli civili dalle 23 alle 6 del mattino (eccezion fatta per i voli di stato, sanità e emergenza) - spiegano i residenti - i voli sono 170 al giorno, uno ogni 3 minuti, molti dei quali nella fascia notturna. Disatteso anche il non superamento dei 45 decibel, visto che si superano ampiamente i 60 bd, e la definizione di tre fasce (dalle zone più lontane alle più vicine allo scalo) non è mai stata fatta».

«Come si può pensare di dare parere di conformità, ossia permettere al gestore dell’aeroporto di ampliare i servizi, quando ancora non si è ottemperato alle prescrizioni per il via, comprese le curve isofoniche senza le quali non è possibile definire le aree di tutela e quindi calcolare il piano di rischio? - sottolinea l’ex consigliere della circoscrizione Degna Milesi - Nemmeno è possibile approvare, con queste premesse, il nuovo Pgt (Piano di governo del territorio che, se approvato, trasformerebbe via Zanica in un enorme parcheggio con 12mila posti auto per Sacbo)».
 
«Le nuove rotte hanno tutt’altro che migliorato la situazione, portando gli aerei a virare in fase di decollo esattamente sopra il quartiere abitato» si legge nel foglio informativo consegnato ai presenti nel corso dell’assemblea. Un incontro molto sentito e partecipato al quale sono intervenuti anche l’ex presidente della circoscrizione 7, Francesco Benigni, e l’assessore al territorio e all’ambiente di Alzano, Massimo Bonati. Al termine dell’assemblea il comitato ha deciso di proseguire la protesta con cortei, manifesti e striscioni ai balconi, l’occupazione della pista e delle vie d’accesso all’aeroporto, manifestazioni davanti a Palazzo Frizzoni. Il tutto documentandolo passo dopo passo sul sito www.comitatoaeroportoorio.it.



I cittadini, che hanno l'appoggio logistico del comitato aeroporto Bergamo, hanno raccolto in questi giorni 140 firme tra i residenti di Colognola. Il punto di partenza è stato il Consiglio comunale sul futuro dello scalo di Orio dello scorso 26 ottobre, al quale era presente un folto gruppo di abitanti di Colognola. «I cittadini hanno appreso dal sindaco, impegnato in prima linea a sostenere lo sviluppo dell'aeroporto e a trovare risorse per sottoscrivere nuove partecipazioni nella società di gestione dello scalo, che l'unica soluzione per i loro quartieri è l'insonorizzazione delle abitazioni – spiegano –. La reazione dei cittadini è stata di vivace protesta e la loro rabbia ha fatto gridare a gran voce "Vergogna! Vergogna!" ma si sa, il bene comune richiede sempre che qualcuno si sacrifichi e in questo caso il capro espiatorio sono gli abitanti dei quartieri citati, a vantaggio di ben 10.000 persone residenti in zone limitrofe.

Riteniamo offensivo e improponibile chiedere a 7-8.000 persone di rinunciare a una vita normale e di restare chiusi in una casa insonorizzata per non essere avvelenati dagli scarichi di cherosene degli aerei e per mitigare il rumore assordante dei decolli - continuano - Riconosciamo l'importanza che l'aeroporto di Orio al Serio ha per l'economia locale ma non è pensabile che alcuni quartieri della città sopportino il peso di quasi tutto il traffico in partenza. Siamo seriamente preoccupati per la crescita esponenziale dello scalo, alla quale le forze politiche bergamasche sembra vogliano porre limiti solo a parole, perché di fatto sono tutte impegnate per non lasciarsi sfuggire l'occasione dell'Expo 2015 e della realizzazione del Polo del lusso, eventi e situazioni che potrebbero portare a Bergamo turisti e consumatori da tutta Europa. Anche se stiamo attraversando un momento di profonda crisi – concludono – non ci sembra giusto che a prevalere siano gli interessi economici: è responsabilità della classe politica operare per il bene di tutta la popolazione e di tutti i territori amministrati, tutelando la salute delle persone e salvaguardando l'ambiente, nel rispetto dei valori di legalità, solidarietà e giustizia».

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