Vivian non era incinta
ed era regolare in Italia

È stata un'emorragia interna a provocare la morte di Vivian Alke, la ventiseienne della Sierra Leone morta sabato notte per lo schianto sulla Francesca a Pontirolo. L'autopsia, eseguita martedì mattina al policlinico San Marco di Zingonia dal professor Zeno De Battista, dell'Istituto di medicina legale di Verona, ha infatti accertato una serie di fratture alla cassa toracica della ragazza: dalla prima alla quarta costola sul lato sinistro e dalla seconda alla settima su quello destro. Una costola le ha anche perforato un polmone.

La giovane della Sierra Leone non è morta sul colpo: le lesioni interne le hanno provocato una forte emorragia e la morte è sopraggiunta un'ora dopo lo schianto, mentre si trovava al Pronto soccorso. Dall'autopsia è inoltre emerso un altro particolare: Vivian non era incinta, come era invece emerso dai primi accertamenti dei carabinieri, dai quali sembrava che la stessa giovane, giunta al Pronto soccorso, avesse riferito ai medici di aspettare un bambino. Un piccolo giallo, visto che l'autopsia lo ha escluso.

Al termine dell'esame una zia della ventiseienne, giunta da La Spezia e sua connazionale, ha effettuato il riconoscimento del corpo, affiancata da due conoscenti: sono stati momenti strazianti sia nella camera mortuaria, sia nella hall del policlinico, dove martedì mattina sono arrivate diverse amiche della giovane. Terminata l'autopsia, l'autorità giudiziaria ha concesso il nullaosta: la salma verrà presa in consegna dai familiari per i funerali.

«Vivian verrà seppellita in Italia», ha spiegato ieri un'amica. Inizialmente i carabinieri avevano riferito che la giovane era clandestina. In realtà era regolare da tempo e aveva addirittura la carta d'identità italiana. Nata il 27 luglio 1983 a Freetown, era residente a Ciserano, in corso Europa 11, nel condominio «Anna 1», dove aveva prima abitato in un appartamento di un nigeriano di 37 anni, al terzo piano, ma da circa un mese si era trasferita al settimo. Nei giorni scorsi il Comune aveva effettuato un accertamento anagrafico, uno dei tanti in corso nelle sei torri di corso Europa, in vista del progetto di riqualificazione dell'area e abbattimento dei palazzi.

Vivian Alke non era stata trovata a casa e il proprietario dell'appartamento aveva riferito che la giovane si era forse trasferita qualche piano più in alto. Ma nemmeno lì era stata trovata, così il Comune aveva avviato - come previsto dalla legge - la procedura di irreperibilità: qualora la ventiseienne non fosse stata più rintracciata, nel giro di un anno sarebbe stata cancellata dall'anagrafe di Ciserano.

«Contatteremo l'ambasciata della Sierra Leone e i familiari della ragazza, visto che era una nostra residente e che era regolare», ha spiegato il sindaco Enea Bagini. Nessuno sviluppo, invece, sul fronte delle indagini per risalire alle due persone che si trovavano sulla Golf con Vivian e che, dopo lo schianto, si sono dileguate: l'autopsia ha confermato che la ragazza era in macchina, seduta al posto del passeggero, visto che le ferite sono compatibili con una botta del torace contro il cruscotto (la ragazza non indossava la cintura di sicurezza). Nello schianto Vivian sarebbe stata sbalzata dall'abitacolo (la portiera anteriore destra era infatti aperta).

Fin da subito era stato comunque escluso che la giovane fosse stata investita: nel punto in cui è avvenuto lo schianto non ci sono prostitute, e altre lucciole che sabato sera erano sulla Francesca con Vivian, ma all'altezza di Ciserano, hanno riferito che la ventiseienne era salita proprio lì - qualche chilometro prima dello schianto - sulla Golf. Ma perché l'auto è uscita di strada in un tratto rettilineo?

Non si esclude, a questo punto, nemmeno che i due occupanti possano aver tentato di aggredire o rapinare la giovane, che potrebbe essersi ribellata: il conducente, nella confusione, avrebbe perso il controllo dell'auto, che si è schiantata alle porte di Pontirolo. Lui e il complice sono scappati. Vivian è rimasta a terra, ma un'ora più tardi è morta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA