Bilancio 2010, Palafrizzoni
lascia ferme tasse e tariffe

Tasse e tariffe ferme. Vuoi anche perché margini di manovra non ce ne sono, causa vincoli imposti dall'alto. O meglio dal centro. Quindi nel bilancio preventivo 2010 del Comune non ci saranno ritocchi all'addizionale Irpef (tecnicamente impossibili in quanto l'aliquota è stata bloccata da una precedente Finanziaria) che resterà ferma allo 0,6 per cento. Lì era e lì rimane dal bilancio 2008, quando Palafrizzoni versione centrosinistra la fece scendere da quello 0,7 toccato solo l'anno dopo un doppio salto (molto discusso) dal precedente 0,5 per cento.

Idem per l'Ici: abolita quella sulla prima casa, rimangono confermate le aliquote restanti, a partire dal 7 per mille sulle seconde case (4 per quelle affittate a canone moderato), banche, negozi e uffici. Del resto anche i margini di manovra sulle tariffe sono quel che sono, e anche laddove possibili il prezzo non sarebbe valso la candela: in parole povere si sarebbe rischiato l'impopolarità a fronte di un beneficio comunque minimo per le casse comunali. E tenuto conto che stiamo parlando del primo bilancio preventivo del centrodestra dopo il ritorno a Palafrizzoni, diciamo che ha prevalso una ragionevole prudenza.

E allora tira di qua e stringi di là, il preventivo 2010 dovrebbe girare intorno ai 112 milioni di entrate, a fronte di circa 127 di uscite. Quel che manca lo si recupererà attingendo a parte dei proventi delle concessioni edilizie e all'alienazione ai Riuniti dell'immobile di via Nini da Fano. Le entrate si mantengono costanti, le uscite in leggero incremento. Questo dice la prima bozza che circola a Palazzo Frizzoni e che consentirebbe comunque di rispettare il Patto di stabilità. Con tutte le conseguenze positive del caso.

Resta sul tavolo l'ipotesi di aumentare la tassa d'occupazione di suolo pubblico per le zone più pregiate, ma probabilmente gli uffici non riusciranno a chiudere la partita per l'approvazione del bilancio, prevista a fine febbraio.
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