Tav, la sorpresa di inizio anno
richieste nuove cave a 4 comuni

«Una richiesta che ci è capitata fra capo e collo»: così Massimo Alloni, sindaco di Mozzanica, ha esordito nella sua relazione con la quale lunedì 11 gennaio, a fine seduta, ha riferito al consiglio comunale e al pubblico presente in aula del possibile arrivo sul territorio locale e immediatamente limitrofo di nuove cave di prestito per la Tav e per le opere accessorie.

A tal proposito ad inizio gennaio la società Cepav 2, che cura l’attività del consorzio per la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria sulla linea Milano-Venezia, ha fatto recapitare all’ufficio tecnico comunale tre plichi contenenti, fra le altre cose, uno studio di impatto ambientale relativo all’apertura di due cave di prestito confinanti fra loro nella zona dietro il mobilificio Giupponi, l’una situata nel territorio di Mozzanica, l’altra in quello di Fornovo. Stesso discorso per i Comuni di Covo e di Antegnate.

Insomma, non è stata ancora presa una decisione su alcuni dei poli estrattivi previsti nel piano provinciale orobico che già si parla di tornare a “bucare” il martoriato territorio della Bassa. In totale Mozzanica e Fornovo rischiano di ritrovarsi un ecomostro da 20 ettari, profondo 25 metri e con un potenziale pari a 2,2 milioni di metri cubi di materiale da estrarre. I sindaci sono sul piede di guerra. Per saperne di più leggi L'Eco in edicola mercoledì 13 gennaio

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