Credaro, due giorni di ritardo
l'Enel le taglia la corrente

Non sapendo più a che santo votarsi per riavere la corrente in casa sua, alla fine ha chiesto aiuto alla Protezione civile. Oltre che a una cara amica vicina di casa per avere ospitalità, alla banca per cercare di riannodare il bandolo della matassa e capire dove stava il guaio, ai carabinieri per disperazione, all’assistente sociale, al sindaco Heidi Andreina e qualche decina di volte al pronto intervento dell’Enel, che domenica - si potrebbe dire tra il lusco e il brusco - ha tagliato i fili dell’energia elettrica della sua casa di via Colombo a Credaro.

Che non è un bel regalo d’inizio anno per nessuno, figuriamoci per Annamaria Speluzzi, una donna di 71 anni che vive da sola, disabile seriamente cardiopatica e che per di più in questi giorni ha pure la febbre e una brutta influenza. E per cosa, poi? «Perché un addetto dello sportello bancario a cui era stata consegnata la bolletta in scadenza il 3 novembre – racconta l’amica che la ospita, Monica Bellini –, l’ha malauguratamente pagata il 5, due giorni dopo. Ma tutto questo l’abbiamo saputo solo dopo che, domenica, all’improvviso la casa di Annamaria è rimasta al buio e al freddo. Senza alcun preavviso. L’ho ospitata io, che abito nell’appartamento vicino al suo, anche perché lei è sola e domenica aveva pure la febbre a 39. Già lunedì mi sono attivata per cercare di capire cosa fosse accaduto, ma nonostante le ripetute telefonate e lunghe attese al servizio telefonico dell’Enel, non riuscivo a capirci nulla. Allora sono andata in banca e ho scoperto che la bolletta era stata pagata con due giorni di ritardo. Che non mi pare nemmeno tanto grave da giustificare la sospensione dell’energia elettrica senza alcun preavviso. La banca ha immediatamente provveduto a trasmettere la copia dell’avvenuto pagamento all’Enel. Ma nessuno è arrivato per riallacciare i fili della corrente. Abbiamo anche telefonato ai carabinieri per capire cosa potevamo fare e pure alla prefettura di Bergamo e alla Protezione civile. Che si è subito interessata per cercare di aiutare Annamaria. Anche loro hanno detto che era una situazione assurda, che non si può lasciare una persona seriamente malata senza luce e riscaldamento, tra l’altro senza motivo perché la bolletta in questione era stata pagata».

Alla fine, dopo la «cordata» attivata per risolvere la situazione, ieri sera sono arrivati i tecnici dell’Enel, anche se Annamaria rimarrà ospite della vicina fino a oggi, in attesa che casa sua si riscaldi. Nel frattempo, Enel cerca di spiegare quel che è accaduto: «Stiamo verificando – spiegano dall’ufficio relazioni con il pubblico – le cause del disguido: se il problema sia nella comunicazione dell’avvenuto pagamento della bolletta da parte della cliente, oppure se si sia trattato di un nodo nell’accertamento del pagamento da parte di Enel. Ciò detto, a noi risulterebbe che il 23 novembre 2009 alla signora sia giunta una comunicazione del mancato pagamento (peraltro già avvenuto il 5 di novembre, ndr), con relativo avviso che se non avesse proceduto rischiava la sospensione della fornitura elettrica. Comunque, indipendentemente dalle ragioni che hanno causato il problema, Enel si scusa per i disagi arrecati alla signora, inviando al più presto i tecnici per la riattivazione della rete elettrica». Arrivati ieri sera.

Claudia Mangili

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